
Quasi “per caso” ho da poco scoperto (proprio grazie a YouTube!) la Dottoressa Sam Bailey, un medico di base neozelandese che si sta prodigando per far circolare informazioni di vitale importanza riguardo i virus e le fantomatiche pandemie che questi provocherebbero.
Come potete immagine il video che traduco non è stato pubblicato su YouTube ma sulla piattaforma alternativa Odysee.com.
La Bailey è autrice, insieme ad altri ricercatori di fama internazionale, del celebre libro Virus Mania.
COVID 19 “TRASMISSIONE ASINTOMATICA”???
VIDEO ORIGINALE DELLA DOTTORESSA BAILEY:
https://odysee.com/@drsambailey:c/Odysee-Exclusive—Covid-19-Asymptomatic-Transmission-Small-Video-:e
L’idea che esista una “trasmissione asintomatica” del “Covid 19” è molto strana, dato che nessuno ad oggi è riuscito a dimostrare scientificamente persino l’esistenza della trasmissione sintomatica (ossia che un individuo malato passi i suoi germi ad un individuo sano facendolo ammalare).
Il microbiologo neozelandese Robin Wakelin ha condiviso con la Dottoressa Bailey la corrispondenza elettronica nella quale chiede alle autorità del Paese di provare che esista una trasmissione asintomatica del fantomatico virus, poiché su questa idea si fondano le iniziative di limitazione dei diritti e delle libertà fondamentali dell’essere umano che sono state imposte praticamente a tutti i popoli del mondo.
Lo stesso Dottor Michael Yeadon, ex vice-presidente e CSO[1] della Pfizer, ha dichiarato pubblicamente che l’idea che una persona possa essere malata pur non mostrando alcun sintomo (etichettata dai mass media come un’“asintomatica”) e che questa possa mettere a repentaglio il prossimo trasmettendogli un virus, è stata inventata di sana pianta nel 2020 – nessuno prima di questa data aveva mai parlato della possibilità che ci fosse una “trasmissione asintomatica” poiché è un’assurdità non solo al livello scientifico, ma anche per chi usa il buonsenso.

Il DOTTOR ROBIN WAKELIN, un microbiologo neozelandese che ha contribuito alla creazione del celebre test PCR e delle perizie forensi, temendo che il governo neozelandese – come molti altri governi del mondo – stia utilizzando la scusa della “trasmissione asintomatica” per giustificare misure come i lockdown imposti a intere popolazioni, ha pensato di contattare le autorità per fugare i propri dubbi.
Tecnicamente il virus è ritenuto una particella infettante, e nel caso del Covid 19 è stato affermato dalle autorità che tale virus venga trasmesso fra le persone sia che esse siano malate che se non presentino sintomi. Questa idea ha reso possibile l’imposizione dell’uso delle mascherine, dei lockdown, il “new normal” che si manifesta sotto forma di distanziamento sociale e le quarantene per i “contagiati”.
Tuttavia il TEST PCR NON È ADATTO PER INDIVIDUARE QUESTO TIPO DI TRASMISSIONI INFETTIVE – è risaputo che i TEST PCR non identificano malattie infettive, ma semplicemente frammenti genetici, e anche se sono molto affidabili nell’individuare tali frammenti genetici, nessuno può dimostrare che essi individuino una malattia infettiva – si tratta di un’idea pseudo-scientifica.
I mass media hanno convinto la gente che i test PCR siano infallibili, spingendosi poi molto oltre, inventando la storia della “trasmissione asintomatica”.
A proposito dei test PCR il Dottor Wakeling IN DATA 15 FEBBRAIO 2021 ha rivolto la seguente domanda alle autorità neozelandesi:
“I mass media stanno facendo passare test PCR che sono risultati positivi come la prova che si stiano verificando nuovi contagi – quindi nuovi casi di infezioni da Covid 19. Mi potete spiegare come mai un errore di questa portata [N.d.T.: l’idea che i PCR individuino particelle infettive] non viene corretto dai governi?”.
Ecco un’altra delle domande poste al Primo Ministro della Nuova Zelanda Jacinta Arden e ad Ashley Bloomfield, capo del Ministero della Salute dal microbiologo neozelandese:
“Per piacere citate le fonti di studi che provino scientificamente che sia corretto mettere in quarantena persone asintomatiche e in salute per tenere sotto controllo la circolazione dell’agente infettante [N.d.T: in questo caso il fantomatico Covid 19]”.
Naturalmente né il Primo Ministro né il Ministro della Salute hanno risposto personalmente al Dottor Wakeling. La Arden ha inoltrato l’email del microbiologo a Chris Hipkins, il ministro incaricato di gestire la “pandemia da Covid 19”, ma anche quest’ultimo ha pensato che non spettava né a lui né al suo dipartimento rispondere, per cui ha a sua volta inoltrato l’email al Ministero della Salute.
Il Dottor Wakeling ha ricevuto una risposta quasi 3 settimane dopo, da parte del Team di Risposta e Coordinazione per la gestione della pandemia da Covid 19 (Response and Coordination Team, COVID-19 Health System Response).
COME MAI TUTTO QUESTO TEMPO PER RISPONDERE AD UNA DOMANDA COSÌ IMPORTANTE? LE AUTORITÀ NON DOVREBBERO AVERE A PORTATA DI MANO LA PROVA SCIENTIFICA CHE LE MISURE IMPOSTE ALLA POPOLAZIONE ABBIANO UN QUALCHE FONDAMENTO?
Ecco qual è stata la risposta da parte del Ministero della Salute neozelandese:
“La maggior parte dei contagi di SARS-CoV-2 si verifica tramite persone che mostrano di avere sintomi, tuttavia anche gli asintomatici giocano un ruolo nella trasmissione di questo virus”.
E la FONTE che viene citata è la pagina di un sito web che…non esiste!
Se si fa una ricerca in Internet inserendo questa frase nel motore di ricerca: “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19)” si trovano delle pagine, e queste devono essere il link che volevano indicare le “autorità” neozelandesi – ma NON SI TRATTA DI UN DOCUMENTO SCIENTIFICO, è solo FUMO NEGLI OCCHI. Tali pagine web non citano nessuno studio svolto in precedenza, e quindi si è capito che il governo ha fatto riferimento semplicemente ad alcune opinioni messe frettolosamente assieme fra il 16 e il 24 febbraio del 2020, momento in cui non erano disponibili tutte le informazioni che abbiamo oggi. Quindi NON C’È NESSUNO STUDIO CHE DIMOSTRI BENEFICI DERIVANTI DALL’ISOLAMENTO DI INDIVIDUI SANI (“ASINTOMATICI”), e addirittura in questa stessa pagina viene affermato che:
“le trasmissioni asintomatiche non sembrano essere una componente importante nei contagi [N.d.T: non sono responsabili della maggior parte dei contagi]”
Il Ministero aggiunge:
“Si ritiene che circa il 17% – 20% dei contagi sia dovuto a trasmissione asintomatica”.
Per corroborare quest’ultima affermazione vengono indicate due fonti, questa volta veramente studi scientifici, i quali comunque non fanno altro che aumentare la confusione. Infatti qui viene detto che:
“la trasmissione asintomatica si stima sia il 6% e il 69%”
E prosegue:
“La credibilità di molte teorie è limitata dall’assenza di una convalida esterna”
Gli autori del rapporto ammettono apertamente che:
“la maggior parte degli studi qui presentati non è stata pensata per fare una stima riguardo la proporzione delle trasmissioni asintomatiche della SARS-CoV-2, e quindi sono a rischio di bias di selezione[2]”.
In pratica il Ministero della Salute rimanda a fonti che non provano in nessun modo l’esistenza di una “trasmissione asintomatica”, poiché si basano sull’idea che chiunque risulti “positivo” ad un test PCR sia infetto.
L’altra fonte citata dal governo è altrettanto lacunosa: si tratta di un’analisi che tiene conto di 5 studi selezionati. In questo studio viene riportato che:
“Un nuovo caso è risultato da 305 contatti ravvicinati con asintomatici (0,3%)”.
Anche se volessimo accettare l’idea che esista realmente il virus “Covid 19” (ricordiamo che nessuno è riuscito a provare questo fatto) e che il modo in cui viene diagnosticato sia la procedura corretta, un solo caso su 305 o lo 0,3% andrebbe considerato come risultato di un margine di errore[3].
Quindi il Ministero della Salute sembra non comprendere la differenza fra specificità diagnostica e analitica, inoltre deve accettare l’idea che il famoso caso su 305 potrebbe non essere altro che un falso positivo –ovviamente ammettere questo fatto significherebbe non poter più sostenere l’idea che esista una trasmissione asintomatica.
Il Ministero continua dicendo:
“Le persone possono trasmette il virus SARS-CoV-2 quando sono pre-sintomatiche (ossia quando non hanno ancora manifestato sintomi), poiché la quantità di virus presenti nel corpo aumenta significativamente prima che si manifestino sintomi”
Questa è un’affermazione veramente grave! A supporto di tale tesi citano uno studio che si basa su di una metodologia confusa: fra i gruppi di soggetti studiati e menzionati in questo studio figurano i fedeli che si sono recati nella stessa chiesa – MA IN ORARI DIVERSI.
Qui si afferma che:
“Tutti i casi menzionati in questa relazione sono stati confermati solo tramite la Reazione a catena della polimerasi o PCR. Gli asintomatici non sono stati sottoposti regolarmente a dei test”.
Dunque qui si categorizza come “contagiato” chi è risultato “positivo” al test PCR, ma chi non mostrava di avere sintomi non è mai stato sottoposto a test e quindi non c’è un gruppo di controllo[4]… di nuovo, si tratta di mere congetture e non di vero metodo scientifico.
Viene menzionato un altro studio, risalente ai primi mesi del 2020, per corroborare queste tesi, ma è un reportage ancora più nebuloso dei precedenti: qui vengono mostrati i risultati di PCR test condotti su pazienti ricoverati in ospedale per supposta “infezione da Covid 19”, i cui risultati del test assomigliano alla “camminata di un uomo ubriaco” – la metà delle volte i loro test PCR erano negativi, e potevano oscillare fra il negativo e il positivo nel giro di sole 24 ore. UN GIORNO AVEVANO IL “COVID” E IL GIORNO DOPO NON LO AVEVANO PIÙ – MA DI QUALI RISULTATI OCCORRE TENERE CONTO?
Lo studio citato dal Ministero della Salute nel quale si vuole mostrare come il numero di virus presenti nel corpo dell’infettato prima che mostri sintomi sia maggiore e poi vada a decadere dopo la manifestazione dell’infezione, non è mai stato verificato da nessun test di laboratorio, e il PCR non è in grado di effettuare una tale analisi. Anche il grafico menzionato mostra lacune riguardo i dati raccolti nei primi giorni, e presenta un andamento erratico:

“Gli autori hanno avanzato l’ipotesi che le cariche virali aumentino in concomitanza o poco prima della comparsa dei sintomi. Tuttavia i controlli condotti sulla variazione del carico virale di singoli individui sembrano confutare totalmente una tale interpretazione [N.d.T.: quella fornita dal Ministero della Salute]. La richiesta dei dati raccolti in merito presso il Guangzhou Eighth People’s Hospital è stata negata da questa struttura [come mai?].”
Continuano asserendo comunque che:
“L’infettività [N.d.T.: la possibilità di infettare altri] cala quando compaiono i sintomi, tuttavia aumenta all’infinito prima che i sintomi appaiano – tuttavia non si tratta di uno scenario plausibile”.
A quanto pare il Ministero della Salute deve aver letto solo gli abstract (i riassunti) di questi articoli, senza leggerli interamente…
Siccome il Dottor Wakeling non si è fatto ingannare da tali citazioni, ha inviato la seguente risposta:
“Ho controllato 4 delle frasi-citazioni da voi menzionate e non sono riuscito a trovare alcun collegamento fra la citazione e la frase alla quale è associata”.
“Si tratta di un errore molto grave in quanto l’utilizzo corretto delle citazioni viene insegnato ai ragazzi delle superiori (N.d.T.: “it is level 2 NCEA Science” – per i ragazzi neozelandesi questo è un requisito fondamentale per poter superare con successo l’esame di scienze)”.
Nella sua risposta Wakeling ha inserito domande pressanti riguardo la validità del test PCR, lockdown e vaccinazioni – molto presto la Dottoressa Bailey condividerà con il pubblico le risposte ricevute.
Il Dottor Wakeling esorta tutti i cittadini a porre queste domande ai rispettivi governi, ossia a chiedere una giustificazione per le misure prese.
NOTE:
[1] Acronimo di Chief Science Officer.
[2] Il bias di selezione è il bias introdotto dalla selezione di individui, gruppi o dati per l’analisi in modo tale da non ottenere un’adeguata randomizzazione, garantendo in tal modo che il campione ottenuto non sia rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. A volte viene definito effetto di selezione. La frase “bias di selezione” si riferisce molto spesso alla distorsione di un’analisi statistica, risultante dal metodo di raccolta dei campioni. Se il bias di selezione non viene preso in considerazione, alcune conclusioni dello studio potrebbero essere false. Bias di selezione – https://it.other.wiki/wiki/Selection_bias
[3] Valore approssimativo entro od oltre il quale può verificarsi un errore nella misurazione di una grandezza – FONTE: De Mauro, dizionario internazionale.
[4] Gruppo di soggetti che, nel corso di un esperimento, vengono mantenuti nelle stesse condizioni di quelli in esame, ma non subiscono il trattamento che è oggetto della sperimentazione. FONTE: corriere.it.
4 pensieri riguardo “CORRISPONDENZA ELETTRONICA FRA UN CELEBRE MICROBIOLOGO NEOZELANDESE (IL DOTTOR ROBIN WAKELIN) E LE AUTORITÀ SANITARIE DEL PAESE, CHE METTE IN LUCE L’ASSURDITÀ DELLE MISURE “ANTICONTAGIO” IMPOSTE ALLE POPOLAZIONI MONDIALI – Mia traduzione del video della Dottoressa Samantha Bailey”