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L’Apocalisse di Giovanni, letta secondo alcune chiavi interpretative della dottrina segreta

Tutti noi abbiamo in casa almeno una Bibbia, che sia quella dei nostri genitori, nonni o di altri parenti, oppure una versione acquistata di recente. Solo pochi sono però riusciti a leggerla per intero e praticamente nessuno ha capito molto del suo vero significato…

Da bambini al catechismo ci sono state trasmesse conoscenze a dir poco incomplete, parte di una fede exoterica e quindi non pura, che oggi siamo pronti a demistificare.


L’APOCALISSE DI GIOVANNI NELLA BIBBIA EXOTERICA CATTOLICA ROMANA[1]

Una delle parti più interessanti della Bibbia ufficiale è l’Apocalisse di Giovanni, che nella versione in mio possesso (La Sacra Bibbia, edizione ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale italiana) – UECI (Unione Editori Cattolici Italiani), del 1974, si trova a pagina 1229, dopo la Lettera di Giuda. Nella descrizione viene indicato che “apocalisse” è un termine greco che significa “rivelazione” e che questa fa parte del Nuovo Testamento. Nell’introduzione è spiegato: “Quando si è riusciti a penetrare il “velame de li versi strani”, il messaggio dell’Apocalisse emerge come un grido di ferma speranza nella vittoria sicura di Cristo, Verbo di Dio e re dei re, dominatore della storia, su tutte le potenze del male che fino alla fine dei tempi contrastano il regno da lui fondato sulla terra […]”. La tradizione cristiana attribuisce il libro a Giovanni evangelista che lo compose durante un periodo di isolamento trascorso sull’isola di Patmos[2] all’epoca della persecuzione dell’imperatore Domiziano contro i cristiani.

Cito alcuni brani dell’Apocalisse.

VISIONE INTRODUTTORIA:

Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nellaiu costanza di Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Rapito in estasi, nel giorno del signore[3] udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: “Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia[4] e a Laodicea”. Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d’oro e in mezzo ai candelabri c’era uno simile a figlio d’uomo,[5] con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l’aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo. La voce era simile al fragore di grandi acque. Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.

Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: “Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente.[6] Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo. Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d’oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese”.

Seguono le lettere alle 7 Chiese, quindi l’Apocalisse prosegue parlando dei 7 sigilli:

IL LIBRO DEI SETTE SIGILLI

E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo,iu-8 scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?”. Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: “Non piangere più; ecco, ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide; egli dunque aprirà il libro e i suoi sette sigilli”. Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo:

“Tu sei degno di prendere il libro

E di aprirne i sigilli,

perché sei stato immolato

e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione

e li hai costituiti per il nostro Dio

un regno di sacerdoti

e regneranno sopra la terra”.

Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi a e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:

“L’Agnello che fu immolato

È degno di ricevere potenza e ricchezza,

sapienza e forza,

onore, gloria e benedizione”.

Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:

“A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza,

nei secoli dei secoli.”

E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen”. E i vegliardi si prostrarono in adorazione.

SESTO SIGILLO: TERREMOTI

Quando l’Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il soleiu-10 divenne nero come un sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto.[7] Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: “Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?”

Citiamo la sezione “Il gran numero degli eletti”:

IL GRAN NUMERO DEGLI ELETTI

Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogniiu-9 nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani […]. Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: “Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?”. Gli risposi: “Signore mio, tu lo sai”. E lui: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

Non avranno più fame,

nè avranno più sete,

nè li colpirà il sole,

nè arsura di sorta,

perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore

e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi”.

PRIMO SEGNO: LA DONNA E IL DRAGONE

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la lunaiu-7 sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano controiu-12 il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutti sulla terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

 

“Ora si è compiuta

La salvezza, la forza e il regno del nostro

Dio

e la potenza del suo Cristo,

poiché è stato precipitato

l’accusatore dei nostri fratelli,

colui che li accusava davanti al nostro

Dio

giorno e notte.

Ma essi lo hanno vinto

per mezzo del sangue dell’Agnello

e grazie alla testimonianza del loro martirio,

poiché hanno disprezzato la vita

fino a morire.

Esultate, dunque o cieli,

e voi che abitate in essi.

Ma guai a voi terra e mare,

perché il diavolo è precipitato sopra di voi

pieno di grande furore,

sapendo che gli resta poco tempo”.

Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si fermò sulla spiaggia del mare.

Leggendo questo passo nella versione exoterica, il drago è satana, il massimo terrore dei cattolici romani. Il neonato maschio è il Messía, il “Salvatore”. L’arcangelo Michele è il protettore dei cristiani e il capo delle schiere angeliche, qui viene descritto nell’atto di combattere contro il drago.

Si passa infatti dalla guerra tra satana e Dio in cielo a quella in terra, e qui si concretizza nell’impero romano, ostile al cristianesimo.

Il drago tenta subito di divorare il bambino appena nato, ma questi viene salvato da Dio, mentre la donna fugge via. Continua a perseguitare la donna, ma questa viene aiutata persino dalle forze della Natura; infine viene detto che il drago vuole vendicarsi anche sulla discendenza della donna, vale a dire contro le persone che seguono i comandamenti di Dio.

APOCALISSE, 17:9

[…] Ma l’angelo mi disse: “Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna. La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall’Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l’altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco […].

Note:

[1] La fonte di questa parte dell’articolo è La Sacra Bibbia, edizione ufficiale della CEI (Conferenza Episcopale italiana) – UECI (Unione Editori Cattolici Italiani) del 1974.


[2] Patmo (in greco: Πάτμος Patmos) o Patmos, è un’isola dell’Egeo. L’isola è famosa poiché, secondo un’antichissima tradizione cristiana, l’apostolo Giovanni fu qui esiliato dall’imperatore Domiziano dal 95 al 100 d.C. Durante questo periodo egli ebbe le sue famose visioni da Gesù, che portarono alla redazione del Libro delle Rivelazioni […]. Fonte: Wikipedia, Patmo, modificata per l’ultima volta il 16 gen 2020 alle 22:32, it.wikipedia.org: https://it.wikipedia.org/wiki/Patmo.


[3] La domenica.


[4] [Filadelfia è] Una città della provincia romana di Asia, fondata probabilmente nel secondo secolo a.C. Il nome vuol dire ‘amore fraterno’, a causa della lealtà del fratello del fondatore. Fu distrutta da un terremoto nel 17 d.C.; dopo la sua ricostruzione, subì sempre dei terremoti. Era nota per il numero di templi e feste religiose. Giovanni l’Apostolo scrisse l’Apocalisse alla chiesa di Filadelfia Ap 1:11; 3:7-13. Fonte: La Parola, Filadelfia, gennaio 2020, laparola.net: https://www.laparola.net/nomi/nomi.php?nome=Filadelfia.


[5] Si riferisce a Gesù, il quale “parla con la voce come quella di Dio”.


[6] Il Vivente, cioè uguale a Dio.


[7] Vedere l’interessantissima interpretazione dell’arrotolamento del cielo data dall’astrofisica italiana Giuliana Conforto, presentata in precedenti articoli.

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Le 7 chiese dell’Asia.

L’APOCALISSE DI GIOVANNI SECONDO LA DOTTRINA SEGRETA[8]

Visione introduttiva

(ciò che segue sono mie considerazioni sui simboli presentati in questo passo, certamente modificato nel corso del tempo, in base al simbolismo spiegato nella Dottrina Segreta):

  • Il signore dei Cristiani è lo Jehovah giudaico, in verità una delle tante divinità creatrici (Elohim) e neppure la più elevata; Geova si fece passare per l’Unico Vero Dio, che invece non è antropomorfo quindi non ha sesso e non è conoscibile attraverso i nostri 5 sensi fisici ma dimora in ciascuno di noi. Jehovah si dimostra geloso e vendicativo, infatti vuole impedire l’evoluzione del genere umano (proibisce ad Adamo ed Eva, ovvero all’umanità della presente 5° razza, di mangiare il frutto della conoscenza dell’Albero della Vita).

 

  • Il candelabro ebraico a 7 bracci rappresenta il Sole posto in mezzo ai pianeti, con Saturno, Giove e Marte da un lato e Venere, Mercurio e la Luna dall’altro. il Sole è la divinità principale, un dio, il Padre. Nell’Apocalisse di Giovanni il candelabro a 7 bracci rappresenta le 7 Chiede dell’Asia e i 7 Pianeti, i cui spiriti sono gli angeli di queste chiese (ogni pianeta ha il proprio spirito planetario. Gli spiriti planetari sono inoltre connessi con le rinascite umane, dato che la Monade di ciascuno di noi si è originata in uno degli spiriti planetari o stellari).

 

  • Il 7 è un numero sacro, si dice che il nostro mondo è stato manifestato per mezzo di 7 Dhyan Chohan o Spiriti Creatori, in seguito divenuto i 7 Arcangeli Cristiani e i 7 Elohim ebraici. Ci sono 7 Razze madre (7 differenti stadi di evoluzione dell’umanità) e 7 ere. I giorni della settimana sono 7, e così via.

 

  • Jehovah è uno degli spiriti planetari, e negli scritti exoterici è collegato con il Sole visibile in cielo. Il simbolo del Sole ha moltissimi significati, sia positivi che negativi, ma di solito è considerato divinità principale, soprattutto il Vero Sole celato dietro quello visibile.

 

  • Gli angeli delle 7 chiese potrebbero essere gli spiriti dei 7 pianeti.

 

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La Menorah, il candelabro ebraico a 7 bracci.

Nota:

[8] La fonte di questa parte dell’articolo è La Dottrina Segreta di H. P. Blavstsky (opera in 8 volumi), Editrice Teosofica Italiana, 2003-2010.


I 7 sigilli

I 7 sigilli sarebbero in realtà le 7 Leggi o Misteri (che nell’Apocalisse vengono aperti uno dopo l’altro) che venivano dati al candidato all’Iniziazione quando era ormai un vero Iniziato, un “nato due volte,” ovvero colui o colei che aveva trasceso la personalità fisica per ricongiungersi con lo Spirito Divino.

Il sangue di un agnello appena ucciso veniva schizzato sul corpo del candidato nell’ultima parte dell’Iniziazione, e questa era una pratica in uso ancora al tempo degli antichi romani.

Una delle prove dell’Iniziazione consisteva nel fingere di uccidere il proprio Iniziatore, quindi questi a sua volta rispondeva facendo finta di colpire a morte l’Iniziato. In casi particolari, per esempio se l’Iniziatore doveva trasmettere conoscenze pericolose all’Iniziato, alla fine scompariva “morendo” dato che nella stessa nazione solamente una persona poteva possedere tali conoscenze.


IL SIMBOLO DEL DRAGO

 In verità il simbolo del Drago ha molti significati, per esempio presso i Naaseniani[9] è il

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Il grande drago rosso a 7 teste con la partoriente.

simbolo della seconda persona della Trinità, ovvero il Figlio; mentre per le antiche dottrine esoteriche “serpente” o “drago” era l’appellativo dato agli Iniziatori, esseri particolarmente evoluti che a loro volta seguivano i candidati all’iniziazione: gli Ierofanti dell’Egitto, della Babilonia e dell’India si facevano chiamare “Figli del Drago” o “Serpenti,” quest’ultimo appellativo era attribuito anche ai Druidi. In Egitto e in Caldea c’erano molte catacombe denominate “Passaggi del Serpente,” dove si svolgevano i Sacri Misteri. II serpente era il simbolo della Saggezza Divina, ricordiamo il monito di Gesù: “Siate saggi come serpenti”. Era inoltre il simbolo dell’Immortalità e dell’Eternità.

Nell’Apocalisse il Drago è Nettuno, simbolo della Magia Atlantiana.

Il mito satanico diffuso dai padri della Chiesa deriva da un’incomprensione di quelli che erano i rituali delle Iniziazioni Segrete, dovuta al fatto che le conoscenze degli antichi erano ormai andate perdute. Il sole e il drago in origine erano venerati in tutto il mondo, e questo culto giunse fino in Egitto dall’India e quindi dall’Egitto arrivò fino in Occidente.


Nota:

[9] Culto degli “adoratori di serpenti”.


LA “GUERRA IN CIELO”

La “guerra in cielo” in una delle sue molte accezioni si riferisce alle lotte terribili che aspettano il candidato all’adeptato. Infatti durante il rito le sue passioni umane prendono forma presentandosi come ombre per tentarlo, e in quel momento il candidato deve essere abbastanza forte da non farsi trascinare da queste, vincendole. Se riesce a vincere queste resistenze diventa l’“Uccisore del Drago” e “Figlio del Serpente” e lui stesso da questo momento in poi sarà chiamato “Serpente,” dato che ha gettato via la sua vecchia pelle per rinascere in un corpo nuovo, quello di un “Figlio della Saggezza e dell’Immortalità in Eterno”.

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L’Arcangelo Michele mentre uccide il drago dell’Apocalisse; disegno del 1525 (Francia).

MICHELE, CAPO DELLA LEGIONE CELESTE

MICHELE qui è in verità MERODACH, il capo della legione celeste che lotta contro il Drago (le passioni umane = la lotta del candidato contro le sue passioni).

Però MIKAEL o MICHELE era anche la “faccia del signore,” di JEHOVAH, nelle sue visite sulla Terra. In questo senso è un aspetto del vendicativo Geova, quindi spirito di Saturno, ed è anche chiamato “SABBATHAEL” perché presiede al Sabbath giudaico e al sabato.


“Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello”

iu-2Questo passo potrebbe indicare che gli “eletti” sono in verità gli Iniziati, coloro che hanno attraversato prove terribili: in passato i candidati all’Iniziazione era sottoposti a prove durissime, dalle quali potevano uscire morti, pazzi oppure vincitori, e solo in quest’ultimo caso divenivano a tutti gli effetti degli Iniziati. Oggi prove simili potrebbero essere preparate dalla Vita stessa quando una persona deve rivivere oppure vivere per la prima volta il rituale iniziatorio degli Antichi Misteri, e ciò viene denominato “Notte Oscura dell’Anima” (in verità ci sono diverse notti oscure dell’anima).

Chi supererà queste prove sarà pronto per la Rivelazione, e quindi potrà entrare a far parte di un nuovo mondo. Il bianco è sempre stato il simbolo della purezza, qui in particolare della purezza spirituale. Colui che ha superato queste prove ed ha quindi lavorato su di sé trasformando sé stesso e passando ad un livello di coscienza più elevato è pronto per essere ammesso in questo nuovo mondo, dato che è un “nuovo nato” (nel senso che si è lasciato alle spalle tutto ciò che sapeva e persino la sua vecchia identità, quindi è come un bambino appena nato che entra a far parte del mondo senza avere un passato). Chi supera l’Iniziazione più elevata non dovrà più avere paura di nulla.

Ricordiamo che il sangue di agnello era usato durante i rituali iniziatori fino all’epoca dell’Impero Romano.


 LA DONNA COL BAMBINO

Secondo la Dottrina Segreta la donna col bambino dell’Apocalisse è in verità AIMA, laiu-3 GRANDE MADRE o BINAH (la 3° Sephira dell’Albero della Vita cabalistico) o anche GEOVA (il vendicativo dio degli ebrei e dei cristiani). Il figlio che sta nascendo rappresenta l’Universo che il Drago della Sapienza Assoluta cerca di divorare.

L’APOCALISSE potrebbe essere un’ALLEGORIA della GUERRA TRA GLI ADEPTI DELLA NUOVA 5° RAZZA (ARIANI) E GLI STREGONI DI ATLANTIDE (4° RAZZA).[10] Questa stessa storia si ritrova in tutte le leggende del mondo, come per esempio nei Veda indù: I DRAGHI O SERPENTI UCCISI SONO IL CAOS, LE PASSIONI COSMICHE E UMANE ma mai “satana” o un vero “grande drago”.

LA DONNA E LA BESTIA sono anche SIMBOLI DELL’ECCLESIASTICITÀ E DELLA SUPERSTIZIONE. Quindi è la Chiesa cattolica romana il vero “diavolo tentatore” dato che annebbia le menti di intere popolazioni sopprimendo le antiche conoscenze. Il “demone” che soccombe alla lotta è proprio il dogma che nasconde le Verità al mondo, e che come tutto dovrà finire.

Inoltre c’è un importante riferimento a LATONA, LA MADRE DI APOLLO, la quale astronomicamente rappresenta la regione polare e la notte; geologicamente è il continente iperboreo, sede delle prime razze eteree. Nell’Apocalisse Latona riappare come “donna vestita dal sole”: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.” Il SOLE FISICO = APOLLO; il GRANDE DRAGO ROSSO = LA GELOSA GIUNONE CHE PERSEGUITA LATONA LE MANDA CONTRO IL DRAGO PITONE, IL QUALE HA L’INCARICO DI MANGIARE LA PROLE DI LATONA.

Ma questa leggenda si riferisce alle prime razze madri dell’umanità:

Il DRAGO è anche il POLO NORD CHE NEL CORSO DI QUALCHE TEMPO CACCIA VIA I PRIMI LEMURIANI quando questi divennero uomini fisici, dato che il clima del posto era divenuto inospitale per loro.

LATONA è anche LEMURIA che SI TRASFORMA IN NIOBE = ATLANTIDE, SULLA QUALE REGNA SUO FIGLIO APOLLO con una VERGA DI FERRO perché gli Atlantiani, ormai divenuti Maghi Neri, maledicono il Sole in cielo.

Allora NIOBE SI METTE A PIANGERE E NON SMETTE PIÙ, COSÌ GIOVE LA TRASFORMA IN UNA FONTANA = ATLANTIDE SOMMERSA DALL’ACQUA. Quindi NIOBE rappresenta le ULTIME GENERAZIONI DEGLI ATLANTIANI.


Nota:

[10] Rimando alle dirette YouTube che sto tenendo su La Dottrina Segreta di H. P. Blavatsky, dove ho presentato i concetti più importanti. Secondo la dottrina segreta ci sono 7 razze che corrispondono a 7 diverse epoche del nostro mondo: la 1° e la 2° non avevano sesso ed erano eteree, la 3° razza (Lemuriani) dapprima bisessuale iniziò a riprodursi come facciamo noi oggi; la 4° razza sono gli Atlantiani, i giganti o titani, primi esseri umani come lo siamo noi, e che poi si diedero alla Magia Nera. Noi siamo i discendenti della 5° razza, chiamata “Ariana,” i primi esseri umani di bassa statura; dopo di noi verranno la 6° e la 7° razza, chiudendo questo ciclo.


SATANA

Il satana come personificazione del male è un’invenzione dei primi padri cristiani, e ancora oggi i cattolici quando compiono azioni sbagliate affermano: “Il diavolo mi ha fatto fare del male”. Il diavolo in questo senso però non è un’entità ma piuttosto sono le stesse “passioni,” o meglio, deviazioni umane che prendono il sopravvento. Non esiste nessun essere del male che tenta le persone in questo modo, ma ciascuno di noi può scegliere se comportarsi come una bestia feroce oppure con giustizia verso l’altro.

In EBRAICO SA’TAN vuol dire AVVERSARIO, nome che deriva dal verbo “SHATANA” = essere avverso / perseguire. Satana potrebbe essere l’AVVERSARIO DEL VENDICATIVO GEOVA. Infatti Satana è un dio più importante e potente di Geova, e per questo è da lui temuto.


LE 7 TESTE E I 7 RE

Le chiavi di lettura di questo passo sono andate perdute come quelle di tutti i libri sacri delle religioni dogmatiche exoteriche.

  • 7 teste / re / montagne = le 7 razze e le 7 ere di questo mondo.

 

  • I 5 re caduti = le 4 razze che sono venute prima di noi (ricordiamo che i Lemuriani sono la 3° e gli Atlantiani la 4°) e una parte della nostra 5° razza, quest’ultima soggetto di: “ne resta uno ancora in vita”;l’altro non ancora venuto” sono le sottorazze della 5° razza mandre, la 6° e la 7° razza madre.

 


L’APOCALISSE NON FU SCRITTA DA GIOVANNI

L’Apocalisse è in verità un PLAGIO DA ENOCH, quindi la copia di un’opera molto più antica. Su questa opera originale la Chiesa cattolica romana ha costruito la storia della “Guerra in Cielo,” asse portante di questa religione dogmatica. Ha così deformato un simbolismo altamente iniziatico incomprensibile ai profani. La lotta tra il bene e il male si riferisce in verità a due diverse lotte:

  1. alla Guerra di Taraka, la LOTTA TRA GLI INIZIATI DI DUE DIVERSE SCUOLE: Tara è la moglie di Brihaspati (Giove), ma viene rapita da Soma (la Luna, all’epoca considerata maschio), e dalla loro unione nasce Budha il Saggio. Soma è Paride che rapisce Elena, moglie di Menelao, e ciò scatena una Guerra in Cielo, tra gli Asura e gli dèi: gli Asura sono dalla parte di Soma, mentre gli dèi sono dalla parte di Brihaspati, il quale è aiutato anche da Shiva. Indra è il Michele dei cristiani, mentre Brihaspati è il marito geloso e il Genio che presiede Giove, quindi è il Guru spirituale degli dèi. Tara (anche un’importante divinità buddhista) è qui la personificazione dei poteri di un iniziato alla Conoscenza Segreta; Soma è anche il nome della Bevanda Sacra bevuta dagli Iniziati e dai Brahmani durante i Misteri. La bevanda Soma o Asclepias Acida fa dell’Iniziato un uomo nuovo permettendogli di rinascere nel suo corpo astrale. Infatti chi beve Soma diventa come uno degli dèi, pur mantenendo la memoria e il cervello fisico; questo Soma è il Frutto dell’Albero della Conoscenza proibito dal geloso Geova, l’Elohim che punisce “Adamo ed Eva” (l’umanità). Per cui quando Soma rapisce Tara (= colei che aspira alla Vera Conoscenza) nasce BUDHA= LA SAPIENZA ESOTERICA, o MERCURIO (in Grecia) / ERMETE (in Egitto). Il figlio nato da questa “unione illecita” è talmente bello che Brihaspati decide di riconoscerlo come suo.
  1. Alla LOTTA TRA 2 DIVERSE CLASSI DI ADEPTI, al tempo dell’ATLANTIDE, ovvero tra gli ADEPTI DEL SENTIERO DI DESTRA e ADEPRTI DEL SENTIERO DI SINISTRA. In questo caso si tratta di una profezia della guerra che sarebbe scoppiata all’epoca della fine della 4° e dell’inizio della 5° razza, tra i Maghi Neri Atlantiani e gli Ariani.

 

Tutto il VANGELO SECONDO GIOVANNI fu scritto da uno gnostico che apparteneva alla Scuola Neoplatonica e non da Giovanni.


CONCLUSIONI

Ciò che è stato presentato in questo articolo è solamente una parte dei reali significati nascosti nell’Apocalisse di Giovanni. La Bibbia e tutti i testi sacri delle religioni del mondo contengono una goccia delle antiche conoscenze denominate “Dottrina Segreta” per cui in futuro riemergeranno nuove informazioni.

In sintesi tutto il Vangelo di Giovanni e quindi l’Apocalisse non sono stati scritti dall’apostolo, e sembrano essere una copia deformata di opere molto più antiche, esattamente come nel caso della Genesi e degli altri scritti biblici. L’Apocalisse o Rivelazione sembra contenere una predizione, forse non della nostra epoca ma di quella dell’Atlantide, e allo stesso tempo è la descrizione del rituale iniziatico attraverso cui siamo passati e passeremo tutti. Eppure queste visioni potrebbero indicare anche ciò che accadrà quando la nostra civiltà avrà raggiunto la sua fine.

Ora sappiamo anche che Gesù stesso fu uno dei molti Iniziati su questa Terra e che non voleva diffondere le conoscenze segrete a tutti, tanto che vietò ai suoi apostoli (i quali non compresero veramente i suoi insegnamenti) di parlarne con gli “indegni,” cioè chi tra noi non è pronto per ricevere tali Verità.