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Origini occulte del Rosacrocianesimo – dagli scritti di Madame Blavatsky, divulgati dalla “ULT”

“Per essere precisi, i Rosacroce non esistono più, visto che l’ultima loro confraternita se ne è andata insieme a Cagliostro” – H. P. Blavatsky.

Il seguente articolo è la mia traduzione di un altro interessantissimo documento divulgato dalla United Lodge of Theosophists del Regno Unito, che trovate come sempre in formato Pdf in fondo al post. Qui si affronta il discorso delle cosiddette società segrete, ed è evidente come il testo sia ancora molto attuale, visto che negli ultimi 30 anni si sono diffuse molte notizie circa supposti ordini esoterici segreti che tentano di assumere il controllo del mondo – come capirete si tratta sempre di ordini che non custodiscono nessun vero segreto, come spiegò la Blavatsky già quasi 150 anni fa.


ESTRATTI DAL TESTO OCCULTISMO O MAGIA,

apparso in UN PANARION[1] MODERNO, pagine 38-46.

Madame Blavatsky.

Il seguente testo è stato pubblicato originariamente sotto il titolo di Alcune domande a Hiraf, nella rivista The Spiritual Scientist (lo scienziato spirituale), numero del mese di luglio 1875, 4 mesi prima che venne fondata la Società Teosofica. Nell’articolo qui presentato – che merita di essere letto interamente e con grande attenzione – Madame Blavatsky menziona per la prima volta in assoluto la sua connessione con la Fratellanza degli Adepti. In documenti successivi trattò degli Iniziati orientali in modo molto più dettagliato.

Il Rosacrocianesimo […] non era altro che una delle tante sette, uno dei molti rami dello stesso albero.

[…] i dogmi e le formule osservate dalle varie sette differiscono di molto fra di loro. Queste organizzazioni sono fiorite una dietro l’altra, a partire dalla grande madre-radice orientale, e si sono poi sparse per il mondo. Oggi hanno come obiettivo quello di prevalere l’una sull’altra, e per farlo sono divenute ossessionate dall’idea di indagare sempre più a fondo i Segreti custoditi gelosamente dalla Natura, infatti alcune sette si sono macchiate della colpa di aver commesso le più grandi eresie nei confronti dell’organizzazione madre, conosciuta sotto il nome di Kabalah Orientale.

Per cui, mentre i primi studiosi delle Scienze Segrete, che erano state insegnate ai Caldei da civiltà delle quali la storia umana ignora completamente l’esistenza e il nome, sono rimasti costanti nel loro percorso, arrivando così alla massima comprensione dei Misteri della Natura – ossia sono giunti all’Omega della conoscenza concessa agli esseri umani – molte delle sette nate dalla Kabalah Orientale e che si sono scisse da essa, nella loro corsa disperata verso l’acquisizione di sempre maggiori conoscenze segrete, sono diventate incapaci di discernere fra realtà e finzione, arrivando a sostenere tesi a dir poco fantasiose.

Così come la religione cristiana primitiva si divise, nel corso del tempo, in numerose sette, allo stesso modo la scienza dell’Occultismo diede vita ad una grande varietà di dottrine e confraternite. In tal modo gli Ofiti Egizi divennero gli Gnostici Cristiani, dai quali a loro volta si originarono i Basilideani[2] del secondo secolo, e analogamente i Rosacroce delle origini diedero vita ai Paracelsiani[3] o “Filosofi del Fuoco”, gli alchimisti europei, e agli altri rami che si svilupparono a partire da questa setta (vedi il testo Rosicrucians di Hargrave Jennings).

Dunque denominare ogni Cabalista “Rosacrociano” senza differenziare i due attributi, significa commettere lo stesso errore che commetterebbe chi chiamasse tutti i Cristiani “Battisti” semplicemente per il fatto che questi ultimi fanno parte delle sette cristiane.

La confraternita della Rosacroce non venne fondata prima della metà del XIII secolo, e nonostante le asserzioni fatte dall’erudito Mosheim,[4] non deve il suo nome né dalla parola latina Ros (rugiada), né da una croce, il simbolo di Lux [probabilmente intesa come la Luce dell’Anima, N.d.T.].

La vera origine dei Rosacroce può essere invece verificata da ogni sincero e autentico studioso di Occultismo che si reca in viaggio in Asia Minore e si imbatte in qualcuno che fa parte della Fratellanza degli Adepti, sempre che egli abbia la volontà di dedicarsi all’ardua impresa di decifrare un manoscritto rosacrociano – l’impresa più difficile di questo mondo – poiché tale manoscritto è custodito con grande cura negli archivi della Loggia che è stata fondata dal primo Cabalista che portava quel nome, ma che oggi è conosciuta sotto un altro nome. Il fondatore di suddetta Loggia fu un Ritter Tedesco [ossia un Cavaliere, un nobile tedesco], che si chiamava Rosencraz, un uomo che, dopo essersi guadagnato nel suo Paese di origine una pessima reputazione a causa della pratica della Magia Nera, si ravvide dopo aver avuto una visione. Fece un voto solenne, e arrivò a piedi fino in Palestina, al fine di fare la sua amende honorable[5] presso il Sacro Sepolcro.

Una volta giunto in Palestina, a Rosencraz apparve il Dio Cristiano, il mite ma ben informato Nazareno,[6] che si era formato presso la scuola degli Esseni, i discendenti dei Caldei, maestri della botanica, dell’astrologia e della magia. Questo evento verrebbe definito dai Cristiani una “visione”, ma io [Madame Blavatsky, N.d.T.] direi piuttosto che si trattò della materializzazione di uno spirito. Tuttavia il senso di tale visitazione, così come i contenuti della conversazione avuta col Dio Cristiano, rimangono a tutt’oggi un mistero, e non venne data alcuna spiegazione a nessuno dei confratelli dell’ordine. Però subito dopo che si verificò l’evento, l’ex mago nero Rosencraz sparì, e non se ne seppe più nulla, fino a che la misteriosa setta dei Rosacroce venne aggiunta alla famiglia dei Cabalisti, e i loro poteri magici catturarono l’attenzione delle masse, persino presso le popolazioni dell’Est Europa, le quali sono abituate a ogni sorta di eventi inusuali.

I Rosacroce si adoperarono al fine di riunire in un’unica dottrina le varie branche dell’Occultismo, e divennero presto conosciuti per il loro stile di vita estremamente irreprensibile e per i loro poteri fuori del comune, oltre che per le loro vaste conoscenze in materia del Segreto dei segreti.

I Rosacroce erano visti come i più grandi alchimisti e prestigiatori. Successivamente […] diedero vita ai moderni Teosofi, a capo dei quali c’era Paracelso, e agli Alchimisti, dei quali il più famoso e riverito era Thomas Vaughan (XVII secolo), meglio conosciuto come Eugenio Filalete, il quale mise per iscritto le pratiche più realistiche dell’Occultismo. Posso affermare e attestare [parla la Blavatsky, N.d.T.] senza ombra di dubbio che Vaughan fu “fatto prima che divenne.[7]

Rosicrucian digest – Kabbalah | The Rosicrucian Order, AMORC.

La Kabalah dei Rosacroce non è che un compendio della Kabalah ebraica e orientale messe insieme, delle quali quest’ultima è la più misteriosa in assoluto. La Kabalah orientale, la pratica, completa e unica copia esistente, è custodita con grande cura presso il quartier generale della Fratellanza degli Adepti in Oriente, e posso affermare con assoluta certezza che non lascerà mai tale nascondiglio. I Rosacroce europei stessi dubitano dell’esistenza di questa Kabalah orientale. Chiunque voglia “diventare” [come Vaughan, N.d.T.], deve fare una ricerca meticolosa in migliaia di volumi sparpagliati in vari punti, e mettere insieme fatti e conoscenze, pezzo per pezzo. A meno che lo studioso non imbocchi la strada più breve e non acconsenta ad “essere fatto”, non diverrà mai un Kabalista pratico, e rimarrà, con tutto il sapere accumulato, sempre alla soglia del “misterioso cancello”.

Oggi la Kabalah può essere utilizzata in modo pratico e le sue conoscenze possono essere divulgate in scala ridotta; l’esistenza della Loggia segreta può essere messa in dubbio proprio a causa della sua grande segretezza, tuttavia essa esiste e non ha perduto nemmeno uno dei poteri segreti primitivi tramandati dagli antichi Caldei.

Esistono dunque poche Logge segrete, e queste sono suddivise in sezioni, conosciute solo dagli Adepti; nessuno sarebbe mai in grado di trovarle, a meno che gli stessi Saggi che ne fanno parte non ritengano che il Neofita sia degno di essere iniziato da loro.

A differenza dei Rosacroce europei – i quali, al fine di diventare e non essere fatti hanno sistematicamente messo in pratica la parola di San Giovanni Battista, il quale affermò: “il Regno dei Cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono”, ed hanno dovuto lottare da soli nel tentativo di strappare violentemente dalla Natura i suoi più grandi Segreti – i Rosacroce orientali (e dobbiamo chiamarli così solo perché non ci è possibile usare il loro vero nome), nella serena beatitudine della loro conoscenza divina, sono sempre pronti ad aiutare lo studente onesto che però fatica a “diventare”, fornendogli insegnamenti pratici, i quali dissolvono, come la brezza del Paradiso, le nuvole più oscure del dubbio dello scetticismo.

[…]

“Per ciò che riguarda i Rosacroce, chiunque si faccia chiamare con tale nome si è convinto da solo di esserlo, e non è altro che un impostore. Ai veri Rosacroce era impedito di rivelare la loro appartenenza all’Ordine, così come non era loro permesso di fingersi insegnanti, né di affermare di essere in possesso di chissà quali conoscenze occulte. Dovevano invece limitarsi a presentarsi al mondo come coloro i quali “fanno del bene ma provano vergogna quando qualcuno se ne accorge”. Alla luce di tutto ciò è evidente che chiunque affermi di essere un Rosacroce, per il solo fatto di aver fatto una simile dichiarazione, mostra di non esserlo […]. Certamente sarebbe più corretto dire che, ad esempio, c’è più occultismo pratico contenuto in un solo capitolo dell’Oceano della Teosofia, piuttosto che in tutti i libri oggi in commercio che trattano di Rosacrocianesimo, di Alchimia e di Kabalah. Se uno studente di Rosacrocianesimo del Medioevo avesse ricevuto, dopo aver prestato giuramento all’Ordine, la centesima parte dell’informazione contenuta nella Dottrina Segreta, si sarebbe considerato un uomo estremamente fortunato. Infatti nelle note della Dottrina Segreta sono state inserite informazioni occulte alle quali nemmeno Paracelso si sarebbe mai sognato di fare anche solo riferimento.”

– dalla rivista “U.L.T.”, San Francisco, 26 dicembre 1914.

William Q. Judge.

Al giorno d’oggi non è raro incontrare individui che abbiano l’audacia di farsi chiamare “Rosacroce””

– William Q. Judge, Echi dall’Oriente, pagina 35.

 

Note:

[1] Nell’eresiologia (= studio esclusivamente focalizzato sulle eresie e gli eretici di una determinata religione, senza però voler screditare suddetta eresia) primitiva cristiana, il Panarion è il lavoro più importante di Epifanio di Salamina; si tratta di un enorme compendio delle eresie diffuse al suo tempo. (Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Panarion E: https://it.wikipedia.org/wiki/Epifanio_di_Salamina).


[2] I Basilideani erano una setta gnostica fondata da Basilide di Alessandria nel secondo secolo d.C. Basilide asseriva di essere stato istruito da Glauco, un discepolo di San Pietro, mentre altri sostenevano che egli fosse stato discepolo di Meneandro, capo di una setta di Gnostici del I secolo d.C. e allievo di Simon Mago. (Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Basilideans E: https://en.wikipedia.org/wiki/Menander_(gnostic)).


[3] Il Paracelsianesimo fu un movimento medico della prima era moderna, basato sulle teorie e sulle terapie ideate da Paracelso. Questo movimento si sviluppò durante la seconda metà del XVI secolo, nel corso delle decadi che seguirono la morte di Paracelso, avvenuta nel 1541, ed ebbe il suo periodo d’oro nella prima metà del XVII secolo, divenendo uno dei sistemi di medicina alternativi più completi, in contrapposizione alla medicina occidentale, derivata dal sistema fisiologico di Galeno. (Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Paracelsianism).


[4] Johann Lorenz von Mosheim (1694- 1755) fu un teologo e storico protestante considerato il fondatore della storiografia ecclesiastica moderna protestante. (Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/johann-lorenz-von-mosheim/).


[5] Fare ammenda, in francese nel testo originale – gli anglosassoni a volte, soprattutto nei testi eruditi, inseriscono parole francesi come per conferire enfasi a quella data parola.


[6] Gesù.


[7] Ossia, come leggerai fra poco, ebbe accesso alle conoscenze Segrete della Natura, e seppe farne buon uso.


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