
I CAVALIERI TEMPLARI
L’ordine dei Cavalieri Templari è una delle organizzazioni religiose e spirituali più misteriose e affascinanti della storia, ma le notizie riguardo la sua fondazione e la sua fine sono confuse e in certi casi poco attendibili. Ancora oggi non è facile per una persona comune comprendere l’importanza di questo ordine né capire come, quando e perché sia nato. In questo articolo farò del mio meglio per dare un senso alla storia dei Templari e mostrare come sia direttamente collegata a ciò che sta accadendo nel mondo in questo preciso momento, avvalendomi della guida di alcuni documenti prodotti da studiosi indipendenti.
LA PRIMA CROCIATA E LA NASCITA DELL’ORDINE
Non è chiaro come sia nato l’ordine dato che non ci sono pervenuti documenti scritti sulla sua fondazione, ciò che sappiamo oggi ci è stato raccontato dai primi cronisti delle Crociate: Michele il Siriano (patriarca di Antiochia), Guglielmo di Tiro (arcivescovo di Tiro) e Giacomo di Vitry (vescovo di Acri). Tutte le fonti riportano che l’ordine dei Templari nacque in occasione della prima crociata, iniziata nel 1096 e conclusasi nel 1099, che fu voluta da Papa Urbano II al fine di riconquistare la Terra Santa (attuale Palestina e Israele), divenuta ormai parte dell’Impero Islamico. La prima crociata, che

iniziò come un pellegrinaggio di massa che vide protagonisti i Cattolici occidentali e che proseguì come una spedizione militare capeggiata dai Crociati ( tutti volontari – per lo più nobili ricchissimi che avevano risposto all’Appello di Clermont, il discorso tenuto da Papa Urbano II il 27 novembre 1095 al Concilio di Clermont in cui denunciava le orribili torture e le uccisioni di massa dei pellegrini Cattolici, e quindi chiedeva l’intervento dei cavalieri), si concluse con la conquista di Gerusalemme, avvenuta precisamente il 15 luglio 1099. Questa data segnò la nascita del Regno Cristiano di Gerusalemme, a capo del quale avrebbe dovuto essere posto Goffredo di Buglione, uno dei comandanti della prima crociata, che però rifiutò il titolo di Re affermando che nessun uomo avrebbe dovuto ricevere la corona nel luogo in cui Gesù dovette indossare una corona di spine, e invece si fece chiamare “difensore laico del Santo Sepolcro”. Alla morte di Goffredo suo fratello Baldovino I non esitò a farsi proclamare Re di Gerusalemme. Il Regno si concluse nel 1291.
Subito dopo la conquista di Gerusalemme si rese necessaria la fondazione di un ordine militare che difendesse i pellegrini Cattolici occidentali stabilitisi qui, minacciati da malattie che proliferavano a causa di una scarsa igiene, provati dal clima locale al quale non erano abituati e dalle bande di saraceni che compivano continue stragi e saccheggi di pellegrini. Il cronista crociato e arcivescovo di Tiro Guglielmo di Tiro, descrisse così la situazione: « … si viveva e si combatteva sotto il timore che i nostri nemici, accorgendosi della scarsezza della nostra gente, un giorno con un attacco improvviso, da ogni parte, ci assalissero … ».
Così alcuni nobili occidentali si offrirono di venire in Terra Santa a prestare servizio al Regno di Gerusalemme, con il fine di difendere i pellegrini Cattolici. Sempre Guglielmo ci descrive come avvenne il reclutamento di questi soldati: «… nel 1118 alcuni pii nobili timorosi di Dio, del rango di cavalieri, e devoti al Signore, professarono di voler vivere perpetuamente in povertà, castità ed obbedienza. Al cospetto del patriarca si votarono al servizio di Dio come regolari canonici. I primi e i più illustri tra questi furono Hugues de Payns e Geoffroy de Saint-Omer … ».
Sempre secondo questo cronista nel 1118 nove cavalieri decisero di votarsi al servizio di “Dio,” dando vita ad una confraternita laica in presenza del patriarca di Gerusalemme Gormound de Picquigny, con lo scopo di: «… difendere per quanto possibile i percorsi e le strade maestre dalle imboscate di ladri e assalitori, con particolare riguardo per la sicurezza dei pellegrini ».
Ciò che ci racconta Michele il Siriano riguardo la nascita dell’ordine è però leggermente diverso: Hugues de Payns (in italiano è spesso chiamato “Ugo dei Pagani”. Cavaliere medievale francese e in seguito primo maestro dell’ordine dei Cavalieri Templari), che

aveva prestato servizio nella prima crociata, tornò in Terra Santa, compiendo un pellegrinaggio da Roma a Gerusalemme nel 1118, e decise di stabilirsi qui. Si trovò presto a servire il Regno di Gerusalemme in qualità di militare, accompagnando il re in battaglia e distinguendosi, insieme ai suoi 30 uomini, per il suo grande valore. Così re Baldovino II chiese a Hugues di dare vita ad un ordine militare e di abbandonare la sua aspirazione di farsi monaco. Baldovino ospitò Hugues de Payns e i suoi uomini presso la Moschea al-Aqsa, parte della quale si riteneva appartenesse all’antico Tempio di Salomone (costruito due volte – Primo e Secondo Tempio – venne distrutto nel 70 d.C. dal generale romano Tito), oramai divenuta la residenza ufficiale dei Re di Gerusalemme.
Riguardo il numero di cavalieri che giurarono di servire il Regno di Gerusalemme, Guglielmo di Tiro ne conta 9, mentre come abbiamo visto Michele il Siriano ci dice che in origine l’ordine era composto da ben 30 cavalieri. Il 9 è probabilmente un numero simbolico che si ritrova spesso nella tradizione templare, per esempio il Concilio di Troyes (tenutosi il 13 gennaio 1129 presso la Cattedrale di Santi Pietro e Paolo di Troyes, sancì la nascita ufficiale dell’ordine dei cavalieri Templari dotandolo di una Regola) si tenne dopo 9 anni dalla fondazione dell’ordine. Il vero nome dell’ordine è Pauperes commilitones Christi templique Salomonis (“Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”). La nascita ufficiale dell’ordine templare, riconosciuto anche da Papa Onorio II, venne celebrata nel Liber ad milites Templi laude novae militiae (L’Elogio della nuova cavalleria) di Bernardo di Chiaravalle, scritta intorno al 1130, che esaltava il nascente ordine religioso che si discostava da quelli monastici tradizionali in quanto l’arma utilizzata contro i nemici della Cristianità non era la semplice preghiera ma bensì la guerra. Il testo di Chiaravalle recita: «[il cavaliere templare è] un soldato veramente intrepido e protetto da ogni lato, che come riveste il corpo di ferro, così riveste l’anima con l’armatura della fede. Nessuna meraviglia se, munito di ambedue le armi, non teme né il demonio né l’uomo; non teme la morte, lui che (per Cristo) desidera morire» (§ 1,1). È molto probabile che la regola dei Templari fosse ispirata al testo di Chiaravalle. I Templari dovevano fare voto di castità e di povertà, rifiutando ogni proprietà e difendendo i pellegrini contro i briganti e proteggendo le strade. I cavalieri avevano il diritto di uccidere anche chi, tra gli “infedeli”, non si opponeva apertamente al Cristianesimo, ma

semplicemente appariva come una possibile minaccia all’espansione della religione cristiana Cattolica nel mondo. In altre parole si uccideva per far prevalere le proprie idee religiose sugli altri popoli. Colui che uccideva gli infedeli veniva glorificato dal “Cristo” e non punito per aver commesso omicidio; il suo soldato «uccide tranquillamente e più tranquillamente muore». L’elogio di Chiaravalle spinse sempre più cavalieri ad arruolarsi nell’ordine per servire “Dio”. Eppure sembra che i Templari fossero un esercito religioso particolarmente tollerante e di mente aperta, dato che non voleva uccidere i musulmani ma desiderava mantenere la pace tra Cattolici e musulmani, permettendo a questi ultimi di continuare a professare il proprio culto, tanto che nacque un’amicizia tra Templari e islamici. Infatti il loro sigillo era un cavallo cavalcato da due cavalieri, che simboleggia la coesistenza tra musulmani e cristiani in Terra Santa. Tale apertura mentale (e capacità di empatizzare con i popoli locali che si videro sottrarre le loro terre) però procurò dei nemici all’ordine templare…durante il processo ai Templari questi furono accusati, tra le altre cose, di “connivenza col nemico”. Exotericamente si dice che il sigillo del cavallo rappresentasse la povertà dei primi Templari, i quali non potevano permettersi un cavallo ciascuno.
I primi 9 anni di vita dell’ordine (prima che fosse riconosciuto dal Papa) furono molto

duri dato che mancavano i beni di prima necessità e i monaci-cavalieri vivevano dell’elemosina dei fedeli. Eppure per divenire cavaliere Templare occorreva essere molto ricchi, visto che bisognava vendere molte proprietà per potersi permettere di entrare in servizio, e quindi gli avventurieri in cerca di ricchezze all’interno del gruppo erano veramente pochi.
Ora che sappiamo che l’ordine venne ufficialmente riconosciuto il nono anno dalla sua fondazione, cioè nel 1129, possiamo supporre che nacque attorno al 1120 e non nel 1118. Il primo documento scritto in cui si parla dei templari risale al 2 maggio 1125, tempo in cui l’ordine era ancora del tutto sconosciuto in Occidente. Il motto dell’ordine templare era: “Non nobis Domini, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam”, ovvero: «Non per noi Signore, non per noi, ma per il Tuo nome dai la gloria».
La divisa dei Templari consisteva in un manto bianco con una croce rossa in corrispondenza della spalla sinistra e sul petto, da portare sopra l’armatura.
I Templari iniziarono ad essere conosciuti in Occidente a partire dal 1129 e si occuparono non solo di proteggere i pellegrini residenti in Terra Santa ma anche quelli che si recavano in questi luoghi, distribuendosi anche tra la Via Compostellana e la Via Francigena. Non solo, i Tempari assunsero grandi poteri economici, fornirono crediti a principi e sovrani, come quello dato a Re Filippo Il Bello. Tutto ebbe inizio quando ai Templari venne permesso di amministrare i territori conquistati o che gli erano stati donati; subito dopo nacquero delle province templari con a capo i Gran Priori. È stato ipotizzato che la ricerca delle ricchezze materiali fosse in realtà solo un pretesto per permettere all’ordine di espandersi nel mondo e di creare un nuovo modello di società basato sui loro ideali di inclusione, armonia e giustizia, e fu proprio ciò che diede l’avvio alla loro persecuzione.
IL RISVEGLIO DELLA SPIRITUALITÀ NEL MEDIOEVO E L’ORDINE TEMPLARE
Anche se noi pensiamo che il risveglio spirituale sia un fenomeno prettamente contemporaneo in verità prima di noi ci sono stati dei risvegli della coscienza che sono sempre sfociati in distruzione e guerra. Il tentativo di tornare a vivere in armonia con il Divino è sempre stato ostacolato, e solo oggi abbiamo raggiunto un livello abbastanza buono di comprensione che si spera ci porterà verso la creazione di un mondo veramente bello e felice. Nei tempi antichi il risveglio spirituale aveva a che fare con la religione, cioè con l’appartenenza ad una fede specifica e a una chiesa, che in Occidente era inevitabilmente la Chiesa Cristiana Cattolica. Prima del Rinascimento, tra il 1000 e il 1300 ci fu un risveglio spirituale di massa in Europa e probabilmente nel resto del mondo. Le persone cercavano il senso della vita e iniziavano a capire che c’è qualcosa oltre questo piano di esistenza, ma l’unica risposta che trovavano era quella fornita dal Cristianesimo; nel 1200 ci fu il boom delle vocazioni monastiche e si dovettero erigere nuovi monasteri. In cifre su una popolazione europea di 15 milioni l’1% decideva di dedicare la sua intera esistenza alla vita monastica, ovvero circa 150.000 persone (oggi su circa 400 milioni di abitanti si tratterebbe di 4 milioni di nuovi monaci). Pensiamo però che al tempo la maggior parte delle persone era totalmente analfabeta e profondamente ignorante, quindi tale spinta al risveglio della coscienza poteva essere facilmente deviata, e così avvenne. Oggi, anche se c’è ancora molta ignoranza persino tra chi è “istruito,” dato che essere ignorante significa “ignorare,” in questo caso ignorare la Verità, non interessarsene e vivere nell’inconsapevolezza, ignoranza che ci porta a subire passivamente le decisioni di chi “governa,” c’è un numero sempre crescente di persone istruite e in grado di pensare autonomamente che sta trainando la popolazione e risvegliando le coscienze, sebbene non sappiamo come andrà a finire. Tornando al tempo medievale, tale risveglio, a causa dell’ignoranza dilagante e dell’analfabetismo, portò allo scoppio delle guerre conosciute come Crociate e ai genocidi compiuti in Europa stessa in nome di un “Dio” crudele e vendicatore – pensiamo alla Santa Inquisizione e ai roghi delle “streghe”! – Non si tollerava la diversità e si vedeva chiunque la pensava diversamente come una minaccia.
In questo periodo di risveglio molto delicato e pericoloso per i pochissimi che avevano capito cosa significa essere “spirituali,” sorsero ordini e società segrete che si tramandavano di generazione in generazione conoscenze ESOTERICHE, cioè segrete, riservate solamente ai propri membri, i quali rischiavano la vita se osavano divulgare tali verità ai “profani”. Molte di queste persone si trovarono costrette a fingere di essere dalla parte della Chiesa Cattolica mentre lavoravano in gran segreto per condurre studi e riportare alla luce conoscenze antiche. Così accadde (ed è oggi sotto gli occhi di tutti) che nelle chiese Cattoliche vennero prodotti simboli e dipinti che accanto al simbolismo exoterico comunemente divulgato dalla Chiesa ai fedeli più ignoranti, apparissero simboli profondamente esoterici, comprensibili solamente a chi era stato iniziato. Nel caso dei Templari coloro i quali appartenevano ai gradi più bassi non conoscevano le dottrine esoteriche a cui aveva accesso chi si trovava nei gradi più alti; i primi credevano di star servendo la Chiesa Cattolica mentre i secondi erano dei puri “spiritualisti” (come oggi sarebbero definiti) che erano entrati in contatto con le dottrine Buddhiste, Induiste e Sufiste. Sappiamo che durante le crociate contro i Catari (Albigesi) i Templari rifiutarono di assistere nello sterminio di questi Cristiani, e anzi, li protessero e ne accolsero molti nel loro ordine.
IL PRIORATO DI SION E I CAVALIERI TEMPLARI
All’interno dell’ordine dei Templari esisteva una distinzione tra chi apparteneva i ranghi più bassi e quindi non era un vero iniziato e chi apparteneva a quelli più alti, avendo accesso a conoscenze esoteriche importanti. Abbiamo già spiegato come al tempo fosse necessario tenere nascoste le vere conoscenze per non essere perseguitati e messi a morte, e non è difficile immaginare che chi apparteneva ai ranghi più elevati doveva tenere segreto tutto ciò che sapeva, per non rischiare la vita propria e quella dei compagni. Si dice quindi che i ranghi più elevati dei templari costituivano un ordine segreto, cioè un ordine all’interno dell’ordine, identificato da alcuni studiosi come il Priorato di Sion, fondato originariamente nel 1099 (quindi diversi anni prima della nascita dei Templari). Si pensa che lo scopo del Priorato di Sion fosse quello di restaurare la dinastia Merovingia (che regnò dal V al VIII secolo, cioè dal 447 al 751 d.C.) in Francia e in tutta Europa (e starebbe ancora operando per realizzare tale progetto). Il capostipite della dinastia Merovingia è Meroveo (dal quale prende il suo nome), primo re dei franchi (i franchi sono uno dei popoli germanici occidentali). Negli ultimi anni gli storici alternativi hanno avanzato l’ipotesi che i Merovingi possano essere in realtà i discendenti di Maria Maddalena e Gesù, e per questo tali re sarebbero dei traumaturghi, cioè in grado di guarire grazie alla propria discendenza divina. Tra i discendenti dei Merovingi figurano Goffredo di Buglione, colui che nel 1099 conquistò Gerusalemme e gli Asburgo-Lorena.
Per cui si pensa che l’ordine dei cavalieri templari potrebbe essere stato creato dal Priorato di Sion con l’intento di riportare al potere i Merovingi, e, cosa che potrebbe sorprendere il lettore contemporaneo, ancora oggi esiste tale organizzazione.
Si ipotizza che in origine il Priorato portasse il nome di Ordine di Sion, e solo in seguito, nel 1188, avrebbe assunto il nome di Priorato di Sion. Alcuni pensano che non fu il Priorato di Sion a fondare l’ordine dei Templari, ma che il primo fosse stato formato in seguito da alcuni membri dei Templari che abbandonarono l’ordine per formarne uno nuovo.
Tecnicamente il Priorato di Sion era un ordine monastico cattolico, e Sion o Zion era l’antico nome di Gerusalemme, e l’ordine aveva adottato come sede il convento Nostra Signora di Monte Zion (che si trovava a Gerusalemme). In seguito l’ordine si spostò in Palestina e infine in Sicilia. Si pensa che l’ordine di Sion fu sciolto nel 1617 e fu assorbito dall’ordine dei Gesuiti.
C’è poi un altro Priorato di Sion che sembra venne fondato nel 1956 da Pierre Plantard in Francia.
Nel 1187, a seguito della battaglia di Hattin (guerra tra il Sultano Saladino e i crociati cristiani che si concluse con la vittoria del primo; ciò segnò l’inizio della fine del regno di Gerusalemme), avvenne un’importante scissione all’interno dell’ordine dei Templari, conosciuta come “Taglio dell’Olmo,” necessaria al fine di garantire la sopravvivenza della milizia cristiana e la salvaguardia dei re occidentali e dei loro segreti.
Ancora oggi non abbiamo una chiara idea di quali segreti esoterici si tramandassero i

Templari, ma è certo che nessuno di loro era disposto a rivelarli, nemmeno sotto tortura. Infatti Jacques de Molay, ultimo Grande Maestro dell’ordine Templare, il 26 novembre 1308 urlò agli inquisitori: “Mi piacerebbe dirvi certe cose, se soltanto non foste le persone che siete, e se foste autorizzate a sentirli”. Robert Charroux, autore de Il Libro dei segreti traditi (Le livre des secrets trahis) afferma: “I Templari erano considerati come i depositari e i continuatori di un ‘mistero’ di un’importanza capitale e del quale nessun profano – fosse pure il re di Francia – doveva essere informato”. Ancora, l’11 aprile 1309 il maestro Rauphile de Praellis, interrogato dagli inquisitori spiegò che gli era giunta voce tramite il Templare Gervais della Commenda di Laon, che l’ordine era custode di un terribile segreto e che “avrebbe preferito perdere la testa piuttosto che rivelarlo; un punto così segreto che se il Re di Francia lo avesse visto, sarebbe stato messo a morte dai Templari che custodiscono il capitolo”.
È quasi certo che sia esistito un ordine denominato Priorato di Sion, a sua volta connesso

ai Templari, ai Rosacroce e ad altri ordini segreti (tutti gli ordini segreti sono collegati tra di loro). Questa organizzazione (come già quella dei Templari) aveva potere militare, economico e amministrativo e lo ha ancora oggi. A capo del Priorato troviamo Grandi Maestri illustri, tra i quali figurano: Bianca di Navarra, Nicolas Flamel, Renato d’Angiò, Iolande de Bar, Sandro Botticelli, Leonardo Da Vinci, Carlo III di Borbone, Ferrante I Gonzaga, Luigi di Nevers, Robert Fludd, Johann Valentin Andreae, Robert Boyle, Isaac Newton, Charles Radlyffe, Carlo Alessandro di Lorena, Massimiliano di Asburgo-Lorena, Charles Nodier, Victor Hugo, Claude Debussy, Jean Cocteau. Mentre l’ordine dei cavalieri Templari fu processato e disciolto tra il 1307 e il 1314, il Priorato non fu toccato, e anche se internamente è sempre stato diviso da lotte intestine, continua ad operare ancora oggi, tanto che ha orchestrato i più importanti avvenimenti della storia europea, oltre che influenzare le scelte dei governi di tutti gli Stati europei. Naturalmente tale organizzazione ha il controllo delle informazioni che giungono alla popolazione e quindi controlla i mass media. Ripetiamo che il loro fine ultimo è quello di restaurare in Europa il dominio dei Merovingi, i discendenti di Gesù e Maria Maddalena, (stranamente) rappresentati oggi dagli eredi delle antiche élites germaniche.
SCOPO: ASSOGGETTARE L’UMANITÀ AD UNA AUTORITÀ SUPREMA, E IL SIMBOLO DELLA CROCE
Pare che uno degli scopi dei cavalieri Templari fosse quello di ristabilire l’Impero, diviso semplicemente in Impero di Oriente e di Occidente, che avrebbe dovuto avere rispettivamente due capi, uno spirituale (il Papa) e uno terreno – politico (l’Imperatore). Sopra questi due capi ci sarebbe dovuta essere un’autorità suprema, sconosciuta a tutti (forse persino agli imperatori e ai Papi!). Molto probabilmente, dato che i Templari andarono contro tali ideali, il loro ordine venne sciolto e al suo posto si fece avanti il Priorato di Sion, che si occupò di portare avanti tale progetto.
Nel periodo in cui fiorì l’ordine dei Templari la Chiesa Cattolica era in grave crisi, e per evitare di essere dissolta iniziò a dettare legge ancora più ferocemente, dividendo le dottrine e le conoscenze spirituali in “verità rivelata” (ciò che la Chiesa sosteneva) e “eresia” (tutto ciò che era diverso o contrario a ciò che la Chiesa diceva). La guerra all’eresia coinvolse anche gruppi e fedi facenti parte della Chiesa stessa, come i Templari. Ma la Chiesa si spinse oltre, arrivando ad impedire che la cultura potesse diffondersi tra la popolazione o persino tra i nobili, fomentando l’analfabetismo e l’ignoranza (che rende le persone dipendenti dalle autorità e incapaci di pensare), in questo modo si assicurò di poter comandare senza incontrare resistenze da parte di nessuno. Potrebbe sorprendere scoprire che all’inizio la Chiesa diffuse il culto dei miracoli di Gesù e solo in seguito iniziò a presentare la figura della Croce, dato che per

convincere le persone a convertirsi al Cristianesimo bisognava presentarlo come una religione sana e positiva. Un altro simbolo dei cavalieri Templari è la Croce Rossa, della quale la parte superiore si trova su uno sfondo nero mentre la parte inferiore su uno sfondo bianco, a simboleggiare la DUALITÀ, concetto familiare a tutte le dottrine esoteriche. Ciò significa che solo accentando e integrando le diversità, nel rispetto di tutte le parti coinvolte, si può giungere all’Unione Divina dalla quale proveniamo. I Templari, che ebbero l’occasione di comunicare con e di studiare culture diverse, prima fra tutte quella musulmana, ma anche quella Buddhista, sapevano che tutte le religioni del mondo contengono punti in comune e che tutte alla fine si riferiscono alla stessa Sorgente Divina. I TEMPLARI erano i SEGUACI DEL VERO CAMMINO INIZIATICO TRACCIATO DAL VERO MAESTRO GESÙ E DAL FRATELLO E EREDE SPIRITUALE GIACOMO IL GIUSTO.
Chi si interessa di esoterismo ormai sa che secondo chi detiene i “segreti dell’Universo” e oggi il “potere temporale” sente di avere il diritto di prevalere sull’intera umanità, che considera una bambina capricciosa che ha bisogno di essere diretta e disciplinata. Perciò crede che le persone non siano in grado di autogovernarsi ma che abbiano bisogno di qualcuno che comandi su di loro. Se si osserva la società tali idee non sembrano nemmeno troppo sbagliate, eppure se si dà modo a tutti di istruirsi e di imparare a pensare autonomamente, assumendosi le proprie responsabilità, non c’è alcun bisogno di imporsi sugli altri.
IL PROCESSO AI CAVALIERI TEMPLARI
Il Re francese Filippo IV Il Bello si trovava in gravi difficoltà finanziarie ed era stato costretto ad indebitarsi con l’ordine dei Templari. Da giovane aveva tentato di entrare a far parte del gruppo ma era stato rifiutato. Quando dovette trovare rifugio in un luogo sicuro, in occasione di una grande sommossa popolare, era stato ospitato nella sede centrale dell’ordine che si trovava presso Parigi, ed era rimasto colpito dall’opulenza del posto. Provando grande invidia il Re da quel giorno giurò di volersi impossessare dei grandi tesori dell’ordine anche per estinguere i debiti contratti con banchieri e finanziatori. Re Filippo organizzò una congiura contro l’ordine, accusandolo di aver parteggiato per il nemico della Chiesa Cattolica, ovvero Islamici e Catari, oltre che di idolatria (culto di Baphomet, in verità la testa di San Giovanni Battista; essendo i Templari secondo alcuni dei Giovanniti, riverivano Giovanni Battista come il Messia. Si pensa che Baphomet fosse una testa simbolica rappresentante quella del Battista e che solo i capi e coloro i quali facevano parte dei più alti ranghi dell’ordine ne conoscevano l’esistenza; colui che aveva il compito di custodire la testa del Battista al tempo del processo era Hughes de Peraud, il secondo grande maestro che ricopriva il grado subito sotto quello di De Molay) e di praticare rituali osceni e satanici. I Templari vennero accusati di eresia, apostasia e sodomia. In questo modo chiese l’intervento della Santa Inquisizione (organizzazione criminale – mafiosa (internazionale) sempre pronta ad inscenare processi falsi e a condannare persone innocenti ma scomode al “potere”), e all’alba di venerdì 13 ottobre 1307 fece arrestare Jacques de Molay, ultimo Grande Maestro dell’Ordine, insieme ad altri 60 maestri e ad altri templari sparsi per la Francia. Tuttavia i poliziotti del re scoprirono che la sede centrale dell’ordine presso Parigi era stata svuotata dei suoi tesori e che una grande flotta templare era salpata dal porto di La Rochelle per recarsi in un luogo sconosciuto. Per la tradizione massonica francese i Templari si diressero verso la Scozia, dove nascosero il loro immenso tesoro. I Templari, nonostante la feroce repressione subita ad opera della Chiesa Cattolica, vi rimasero fedeli fino alla fine.
Gli interrogatori-tortura ai Templari iniziarono in Francia ad opera di Filippo Il Bello, e si conclusero sempre con la conferma delle accuse. Però il Papa Clemente V, risentito del fatto che il Re francese non avesse chiesto il suo permesso per interrogare i Templari, decise di occuparsi lui stesso del processo e sorprendentemente (ad eccezione della Francia) le commissioni papali stabilirono che i cavalieri erano innocenti. Questo non bastò a salvare l’ordine, e infatti il 23 marzo 1312 fu emessa la Bolla papale che sancì lo scioglimento dell’ordine dei Cavalieri Templari.
Il 14 marzo 1314 il Gran Maestro Jacques de Molay e Goffredo di Charney (precettore della Normandia) furono pubblicamente arsi vivi a fuoco lento a Parigi, presso l’Île-de-France, sulla Senna. Poco prima di morire De Molay maledisse il Papa e il Re: “Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che è ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.”; il primo morì dopo appena 4 settimane probabilmente per un cancro all’intestino, inoltre un candelabro cadde sulla sua bara, appiccando fuoco al catafalco; mentre il Re Filippo IV morì il 29 novembre 1314 a causa di una caduta da cavallo, e la maledizione di Molay giunse almeno fino alla 13° generazione dei discendenti del Re. Anche gli altri cospiratori morirono non molto tempo dopo per mano di altri o per delle coincidenze apparentemente inspiegabili.
Dopo la distruzione dell’Ordine dei Templari si verificarono in tutta Europa eventi catastrofici, come la Guerra dei Cent’Anni.
I TEMPLARI ERANO I CUSTODI DELL’ARCA DELL’ALLEANZA E DELLE TAVOLE DELLA LEGGE
Dove una volta si ergeva il Tempio di Salomone si trovano delle scuderie, che al tempo dei Templari erano inaccessibili, ma poi gli ingressi furono liberati e questi soldati di “Dio” ebbero l’onore di potervi accedere. Qui si dice sono custoditi l’Arca dell’Alleanza (che sarebbe un condensatore elettrico) e le Tavole della Legge che proviene direttamente da Dio, e alle quali ha accesso solamente il Grande Sacerdote e nemmeno le guardie del grande tesoro. Si tratta in verità di “Tavole dell’equazione dell’Universo,” che permettono di capire cosa tiene uniti gli Universi e come funziona la Vita, conoscenze che garantiscono grandi poteri a chi le possiede. Occorre essere grandi iniziati per comprendere ciò che contengono queste tavole, e per ricevere questa iniziazione bisogna studiare la Kabala, ovvero il sistema numerico inventato da Mosè. Quest’ultimo aveva studiato la “scienza dei Faraoni,” la famosa Alchimia ancora sconosciuta ai più, decisamente più potente di qualsiasi tecnologia partorita dalla mente moderna.
Dunque è molto probabile che i Templari scoprirono e custodirono l’Arca dell’Alleanza e le Tavole della Legge; sicuramente davano fastidio alle élites ossessionate dal potere e dal controllo e furono processati, condannati ingiustamente, messi al rogo, trucidati e distrutti, e infine vennero sostituiti dal Priorato di Sion, asservito al “potere”.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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- Gastone Ventura, La Tradizione templare, s.d. (editore sconosciuto).