Leggendo “La Dottrina Segreta” di H. P. Blavatsky – volume 6 – Live Streaming YouTube (canale “lanuovamespirituale”) venerdì 5 giugno 2020 ore 17:00

Continua il nostro appuntamento con gli 8 volumi dell’edizione italiana de La Dottrina Segreta di Helena Petrovna Blavatsky!

Il 6° volume è  l’ultima sezione dell’antropogenesi (che tratta della nascita e dell’evoluzione delle specie umane).

Qui sotto trovate il materiale e la registrazione della diretta.

Grazie a tutti voi che mi seguite e che mi state lasciando tante belle testimonianze su queste dirette!


Appunti:

NABATEI / NABATEANI: secondo le fonti ufficiali era un’antica popolazione che costruì la gigantesca città di Petra, che si trova a sud-est del Mar Morto, nell’attuale Giordania. Si ritiene che fossero nomadi provenienti dalla penisola arabica che in seguito divennero stanziali e si organizzarono in una monarchia. Furono assoggettati da Traiano divenendo la provincia romana denominata “Arabia”. Si pensa che la loro lingua derivasse dall’aramaico.

Per la Blavatsky sono un gruppo di degenerati di una confraternita occulta di stampo cabalista che venerava il dio Nebo (dio della Saggezza).

FONTE: Wikipedia.

NABATHEAN AGRICOLTURE (nome originale Al-filāḥah al-nabaṭīyah): misterioso e antichissimo trattato di agricoltura che ci è pervenuto in lingua araba. È un testo di impronta pagana conosciuto in tutto il mondo: ancora oggi ne esistono molte copie – manoscritti di varia antichità, sia copie complete che parziali. Esiste una traduzione completa in latino, molto conosciuta nel Medioevo. Si tratta di un’opera decisamente varia: tratta di agricoltura, botanica, presenta teorie sull’influenza degli astri e degli elementi sulle piante e riporta leggende magiche, miti, storie antiche e tradizioni religiose.

Nel testo viene detto che si tratta della traduzione dall’antico siriaco fatta da Ibn Waḥshīyah, il quale la dettò al suo scriba al-Zayāt nel 930-931. Ma anche l’originale siriaco era a sua volta basato su testi ancora più antichi di vari autori della Mesopotamia, che uno scrittore di nome Qūthāmā mise insieme creando la Nabathean Agricolture come la conosciamo oggi.

L’opera venne suddivisa in 7 parti con più di 150 capitoli di varie lunghezze. tra i molti argomenti trattati si parla dell’ulivo e di molte altre piante, oltre che della capacità di fare previsioni metereologiche e di altre qualità che un agricoltore deve possedere.

Non esiste una traduzione completa in lingua inglese.

FONTE: http://www.filaha.org/author_Ibn_wahshiyah.html


“SIC TRANSIT GLORIA MUNDI”: non è solamente il motto della casa Asburgo, ma è una locuzione latina usata in ambito ecclesiastico insieme ad “Habemus papam” quando si nomina un nuovo papa. Tale locuzione significa: “COSÌ PASSA LA GLORIA DEL MONDO”, ovvero “Come sono effimere le cose del mondo” e deriva da un passo dell’Imitatio Christi (“Imitazione di Cristo”, è il testo religoso più famoso in occidente dopo la Bibbia e fu scritto da un autore anonimo in lingua latina durante il Medioevo. Quest’opera presenta la via da percorrere per raggiungere la perfezione ascetica seguendo le orme di Gesù – ovvero tramite la “Christomimesis”): “O QUAM CITO TRANSIT GLORIA MUNDI! “ = “Oh, quanto rapidamente passa la gloria di questo mondo”.

Questa locuzione viene usata anche per riferirsi ad insuccessi seguiti da grandi trionfi e in occasione della morte di personaggi famosi: nei cimiteri di tutto il mondo su alcune tombe di personaggi importanti questa locuzione è usata come epitaffio.

FONTE: Wikipedia. 

YGGDRASILL: nella mitologia norrena (scandinava) è l’ALBERO COSMICO o ALBERO DEL MONDO, il grande frassino e centro del cosmo. Sui suoi rami sorregge 9 mondi che costituiscono l’intero universo e che sono nati dal sacrificio di Ymir (il 1° gigante del ghiaccio, una figura fondamentale della cosmogonia norrena):

  1. Ásaheimr
  2. Álfheimr
  3. Miðgarðr
  4. Jǫtunheimr
  5. Vanaheimr
  6. Niflheimr
  7. Múspellsheimr
  8. Svartálfaheimr
  9. Helheimr.

YMIR, il PRIMO DI TUTTI GLI ESSERI e padre dei giganti del ghiaccio, nacque così: a nord di Ginnungagap (l’abisso cosmico che esisteva prima della creazione) c’erano venti e piogge provenienti da Niflheimr, la terra nordica, mentre il sud era illuminato da bagliori e dalle scintille del Múspellsheimr, e quando il vento caldo scivolò sulla brina, questa si sciolse e dalle sue gocce nacque Ymir.

FONTE: Wikipedia. 

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