Anime Bambine e Anime Antiche, karma, legge di causa ed effetto o karma, morte e rinascita, numero di incarnazioni, quanto tempo passa tra un'incarnazione e l'altra?, reincarnazione

Karma, Legge di Causa ed Effetto, reincarnazione, lasso di tempo tra un’incarnazione e l’altra: la “morte fisica” come trasformazione.

Chi è su un percorso di risveglio spirituale consapevole ha probabilmente accettato la teoria delle reincarnazioni o per lo meno ha qualche familiarità con questa. In realtà intraprendere qualsiasi tipo di cammino spirituale richiede l’accettazione di questa teoria, altrimenti molte pratiche e dottrine non avrebbero senso. Con le molte esperienze pre-morte registrate e raccontate dalle persone che le hanno vissute e la ricerca scientifica sull’anima, questa sta diventando molto più di una teoria e in pochi anni sarà probabilmente una verità accettata da tutti. Il problema è che un’accettazione della teoria della reincarnazione implicherebbe l’abbandono di credenze e pratiche religiose presenti su questo Pianeta da migliaia di anni ma anche un approccio totalmente diverso alla morte della società. Immaginate per un secondo che tutti ormai sappiamo di non avere solo questa vita ma di averne vissute molte altre e che altre vite ancora ci attendono: come vedremmo la morte? Forse più come una trasformazione di stato e un passaggio tra vite, un “ponte”, e quindi è probabile che un mutamento simile nella società allevii la sofferenza delle persone care all’Anima che torna alla Sorgente e si prepara ad altre incarnazioni. Scomparirebbe il concetto di “morte”, e molto probabilmente non terremmo nemmeno più “funerali” ma bensì cercheremo di aiutare l’Anima a compiere la sua trasformazione e celebreremo la sua vita su questo Piano di Esistenza; inoltre i “cimiteri” come li conosciamo oggi non ci sarebbero più. Questo ci serve a capire quanto deve mutare il nostro approccio alla vita prima di poterci allineare con la Sorgente di Vita e prima che la nostra civiltà diventi veramente “evoluta”. Se questo è vero per il mondo in generale, non è meno difficile per una persona che si risveglia accettare questa verità, dopo millenni di condizionamenti e l’annebbiamento che segue l’esperienza di “morte fisica” e “rinascita in un altro corpo”, dato che la nostra mente è spesso condizionata a non ricordare di queste esperienze ma a pensare che questa sia la sua unica incarnazione. Ancora più difficile è non provare dolore per la “morte fisica” di una persona cara. Insomma il tema della reincarnazione è estremamente delicato e per essere compreso richiede grande apertura mentale.

Tutti voi sapete che la Chiesa Cattolica ci ha insegnato a credere che questa è la nostra unica vita e che dopo la “morte” se siamo stati bravi possiamo sperare di finire in Paradiso per l’eternità, se siamo stati un po’ meno bravi dovremo passare per il Purgatorio, se invece siamo stati molto “cattivi” finiremo all’Inferno. Più o meno questa credenza è rimasta inalterata, ed è per questo che ancora oggi si insiste sul fatto che quando una persona fa del male o commette gravi errori è “influenzata dal Demonio” o addirittura “posseduta dal Demonio”, per non assumersi le proprie responsabilità (altrimenti si è condannati a finire all’Inferno!). Come altre religioni quella Cattolica ci chiede di credere in una serie di assunti soprannaturali ai quali la mente razionale si ribella ma condanna qualsiasi movimento spirituale che ha altrettante (se non ancora più) credenze di questo tipo, ma che non contempla l’esistenza di un Inferno. La maggior parte di noi è stata cresciuta secondo la religione Cattolica e che siamo o meno fedeli ci vuole molto tempo per cambiare credenze. Mi sono spesso chiesta: “Possibile che sia tutto qui? Perché creare la vita e farla “vivere” solo una volta?”. L’Universo utilizza le sue energie in modo intelligente, evitando gli sprechi, quindi pensando di creare Vita avrà veramente ritenuto opportuno donarci una sola incarnazione, visto che a molti di noi una sola incarnazione non basta per imparare ed evolvere?

La teoria della reincarnazione è legata alla Legge di Causa ed Effetto, ovvero all’idea di Karma. Se non dovessimo imparare nulla (sarebbe più corretto dire “riscoprire ciò che già sappiamo e che abbiamo dimenticato”) non avrebbe nessun senso reincarnarsi più volte, sarebbe veramente uno spreco di energie. Invece se capiamo che questa è per noi non solo UNA GRANDE AVVENTURA ma anche UN’OCCASIONE PER CONOSCERCI MEGLIO e RINASCERE COME ESSERI DIVINI MENTRE SIAMO IMMERSI NELLA MATERIA DENSA, NELL’OSCURITÀ DELL’INCONSAPEVOLEZZA.

Il Karma, o la Legge di Causa ed Effetto, è nato per insegnare all’umanità bambina (già all’epoca di Lemuria e Atlantide) a diventare consapevole delle sue azioni e a prendersi la responsabilità delle proprie scelte ed azioni. Per comprendere meglio questo concetto dobbiamo soffermarci un attimo sul concetto di “Anime bambine” e “Anime Sagge o Antiche”.

ANIME BAMBINE E ANIME ANTICHE

Tutti proveniamo da un’Unica Sorgente di Vita, anche se su questo Piano di Esistenza ci vediamo come esseri singoli e quindi pensiamo di essere isolati dagli altri e che le nostre azioni non influenzino l’intera umanità. Dato che dalla prospettiva della Sorgente non esiste il concetto di spazio-tempo, le Anime in realtà sono tutte uguali. Il fatto è che per avere un’esperienza significativa ed evolvere il più possibile è stato necessario inventare delle falsità, Illusioni, Maya. Tra queste il concetto di “separazione”, “individualità”, ma anche di “spazio-tempo”. Questo significa che dobbiamo giocare ad essere più o meno “giovani” e “maturi”, quindi fingere di essere “Anime bambine” o “Anime Antiche”.

Per Anime Bambine si intende Anime che si incarnano per la primissima volta o che hanno alle spalle poche incarnazioni. Definire chiaramente cosa si intende con “poche” è complesso, e vedremo tra poco perché. Le Anime Bambine non hanno una grande esperienza e non hanno grande consapevolezza, né un senso di responsabilità.

Al contrario le Anime Antiche hanno avuto molte altre incarnazioni e quindi hanno accumulato tantissima esperienza, avendo raggiunto un alto livello di consapevolezza, e avendo uno spiccato senso della responsabilità, oltre ad essere empatiche e comprensive. Le Anime Antiche in genere insegnano agli altri.

Generalmente un’Anima Bambina non è interessata alla spiritualità oppure in certi casi si aggrappa alla spiritualità in modo immaturo. Quindi in teoria chiunque stia leggendo questo articolo o si interessi di spiritualità è quasi sicuramente un’Anima Antica. Non sono ancora del tutto convinta di queste affermazioni, e ci sono infinite variabili che probabilmente costituirebbero l’eccezione alla regola. È sufficiente per me spiegare cosa si intende con “Anima Bambina” e “Anima Antica”.

Agli albori della civiltà tutti eravamo Anime Bambine, incarnatesi per la prima volta, e quindi ad esempio a Lemuria e ad Atlantide le Anime avevano bisogno di essere guidate per evolvere, maturare. Si ritiene che questi antichi popoli fossero l’uno (Lemuria) accentrato sulla materia, sull’esistere come forme di vita su questo Piano di Esistenza denso, quindi in un corpo fisico denso, e che l’altro (Atlantide) abbia sviluppato le emozioni e da qui sia nato il piano astrale, quindi si trattava di una civiltà accentrata sull’emotività. Oggi invece siamo più “mentali”. Per insegnare alle Anime Bambine delle prime civiltà ad essere responsabili e a prendere coscienza, si decise di stabilire la Legge di Causa ed Effetto: in questo modo chi compiva un crimine contro altri o commetteva gravi errori riceveva l’effetto (immediato o dilazionato) della sua azione. In certi casi si aveva un problema di natura fisica, ad esempio gli eccessi portavano a sviluppare certe malattie che si dice comparvero in quel tempo, in altri casi l’effetto poteva essere una punizione pecuniaria, l’allontanamento da parte degli altri, la perdita dei beni,…qualsiasi cosa aiutasse l’Anima Bambina a capire che quando commetteva crimini, danneggiando sé stessa e gli altri, c’erano delle conseguenze precise, che le portavano grande sofferenza fisica, e quindi doveva fare il possibile per redimersi e non compiere più azioni criminali. Oltre a ciò gli altri notavano cosa accadeva al membro della comunità che si era macchiato di qualche crimine, e quindi le persone potevano imparare osservando e diventavano più responsabili e consapevoli. Nel corso dei millenni le civiltà terrestri hanno sofferto malattie, carestie, e altre catastrofi naturali ma anche sofferenze personali per sviluppare maggiore responsabilità e soprattutto compassione. Quando siamo responsabili e compassionevoli, perché sappiamo cosa vuol dire soffrire, diventiamo “innocui”, cioè cerchiamo di non danneggiare gli altri ma al contrario di aiutarli. Prendiamo l’esempio di una persona che è cresciuta in un mondo ovattato, in cui gli altri hanno sempre provveduto al suo sostentamento, non le è mai mancato nulla e ha sempre avuto ciò che desiderava; ancora oggi questa persona vive in un mondo ovattato, magari perché altri hanno fatto in modo che non le mancasse mai nulla, ad esempio trovandole un posto di lavoro fisso o garantendole un’entrata di denaro costante senza che debba sforzarsi o assumersi responsabilità. Credo che tutti noi abbiamo incontrato almeno una volta nella vita questo tipo di persone e quindi sappiamo che, eccetto rari casi, non hanno compassione, comprensione, non sono responsabili, causano gravi problemi a sé stessi e agli altri e compiono azioni malvagie credendo di essere immuni al “karma”, e prendono in giro chi soffre, arrivando ad accusarlo di peccare di stupidità. Questo è il ragionamento di un’Anima Bambina, che può essere più “animalesca” e quindi desiderare unicamente di soddisfare i propri desideri, anche a discapito degli altri. È quindi focalizzata principalmente sui chakra sotto il Cuore.

Nei millenni il meccanismo di Causa ed Effetto ci è quindi servito come Coscienza Collettiva per maturare e sviluppare compassione. Oggi si dice che la Legge di Causa ed Effetto si sta disintegrando, dato che abbiamo raggiunto un livello di evoluzione tale da non necessitare più di questo effetto. Il discorso è complicato, però se oggi siamo Anime consapevoli possiamo se non altro minimizzare gli effetti di questa Legge. Ma pochi si rendono conto che se la Legge di Causa ed Effetto non è più valida allora scompariranno dalla faccia della Terra dolore, sofferenza, crimine e malattia. Ecco perché alcuni dicono di riuscire già a vivere senza il rischio di provare dolore e di ammalarsi, perché ritengono di essere usciti fuori da questo meccanismo.

Il “Karma” è parte di questa Legge e non avrebbe senso se non esistessero le reincarnazioni. In pratica tra una vita e l’altra compiamo errori, lasciamo in sospeso progetti, oppure realizziamo qualcosa di importante che dovremo riprendere nella vita successiva. Quindi il Karma può essere sia punitivo che positivo. Molti di noi nei secoli passati sono “morti” prima di riuscire a realizzare i propri progetti, quindi siamo tornati molte altre volte, fino ad oggi, per concludere ciò che avevamo realizzato. Ma ormai, se siamo “Anime Antiche” abbiamo anche accumulato esperienza e Saggezza, quindi oggi ci è più facile avere accesso a queste capacità e non dobbiamo necessariamente sperimentare di tutto anche in questa vita per risvegliarci. Purtroppo siamo “zucconi” e anche se siamo Saggi abbiamo bisogno di vivere esperienze più o meno traumatiche per risvegliarci e riconoscere che siamo qui con un Fine, uno Scopo di Vita. Ma in realtà non abbiamo bisogno di utilizzare la sofferenza anche in questa vita per evolvere. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e se anche comprendiamo questa verità a livello intellettivo può essere difficile attuarla a causa di resistenze e credenze subconsce.

QUANTE VOLTE CI REINCARNIAMO IN MEDIA E OGNI QUANTO TEMPO?

Ci sono tantissime teorie sulla reincarnazione, difficile dire chi abbia ragione. Per noi non è facile comprendere veramente come funziona il meccanismo delle reincarnazioni, dalla prospettiva dell’Anima si tratta di un’unica incarnazione, tanto che le vite non sono mai veramente “passate” e “future”, ma sono parallele.

Praticamente tutte le tradizioni riportano che dopo un certo numero di reincarnazioni l’Anima è pronta per Ascendere ed uscire fuori dalla ruota delle incarnazioni, che la obbliga ad incarnarsi di continuo e a soffrire; quando l’Anima è Realizzata o Illuminata spesso decide di continuare a prestare servizio a tutti coloro i quali sono ancora bloccati nel meccanismo di morte e rinascita, in certi casi portando insegnamenti esoterici all’umanità per tramite di un canale (channeler) o incarnandosi come un essere evoluto che porta sollievo e saggezza al Pianeta. Quindi il fine ultimo è quello di uscire fuori dal meccanismo circolare di morte e rinascita. Presentiamo le teorie principali riguardo la frequenza della reincarnazione:

  • Per la teosofia la frequenza delle reincarnazioni dipende da vari fattori: se si tratta di
    H. P. Blavatsky insieme ai suoi suoi tre Maestri, in ordine: Koot Hoomi, Morya, e Saint Germain.

    una reincarnazione “normale”, se la persona è morta in modo violento, se è morto un bambino, se a morire è stato qualcuno che aveva degli handicap, o se il “morto” è un’anima evoluta. Helena Petrovna Blavatsky (ispirata da Koot Hoomi, Djwhal Khul e da altri Maestri) spiega che in media tra una vita e l’altra intercorre un lasso di tempo di 1.000- 1.500 anni. Più un’anima è matura più tarda a reincarnarsi, e rimane nel Devachan (una sorta di Paradiso, un luogo dove tutti i desideri dell’Anima vengono esauditi, la “dimora degli dei”; il Mahatma Djwhal Khul spiega che si tratta dello: “stato di coscienza dell’uomo progredito che gli permette di acquisire il senso dell’Eterno Presente”) più a lungo. Nelle opere di Alice Bailey (ispirata principalmente dal Mahatma Djwhal Khul) viene detto l’esatto contrario: più un’anima è evoluta più velocemente si reincarna, dato che avverte un forte senso di responsabilità nei confronti di chi si è lasciata alle spalle sul Pianeta Terra. 

  • Charles W. Leadbeater e Annie Besant, basandosi sulle loro scoperte, sostengono che in media ci vuole un lasso di tempo di 700-1.200 anni tra un’incarnazione e l’altra. Secondo questi teosofi però bisogna tenere conto di diversi fattori: 1) la durata dell’incarnazione appena conclusa (quanti anni ha vissuto la persona) 2) il livello evolutivo raggiunto dall’Anima in questione nelle incarnazioni precedenti a quella appena conclusa 3) contratti karmici – se ad esempio bisogna aspettare che la propria famiglia di Anime sia pronta per reincarnarsi o se si è soggetti a patti karmici planetari 4) la volontà della singola Anima di reincarnarsi: vuole tornare subito sulla Terra o vuole attendere? Questo ultimo fattore in Tibetano si chiama “tulku”, termine che si riferisce in genere ad una persona che si ritiene sia l’emanazione (reincarnazione) di un Maestro deceduto. Beasant e Leadbeater sostengono che le Anime Bambine si reincarnano molto più velocemente, entro un lasso di tempo di 50 anni tra un’incarnazione e l’altra, mentre le Anime Antiche ci mettono anche 2000 anni.
  • Ho sentito parlare di una teoria per la quale ci reincarniamo 1000 volte sulla Terra e alla 1001 reincarnazione andiamo su altri Pianeti o sistemi solari per poi in seguito decidere di tornare nuovamente sulla Terra. Certamente molti di noi sentono di provenire da altri Pianeti o sistemi solari, tanti si dicono Pleiadiani o Siriano (da Sirio), dato che si ha la sensazione di “non appartenere” a questo Pianeta ma di essere qui in missione. In certi casi potremmo essere Anime provenienti da altri Pianeti che hanno assunto incarnazioni terrestri. Difficile dire con esattezza da “dove” veniamo, la cosa più importante è chiederlo a sé stessi.

LA DIFFERENZA TRA ANIME SECONDO DJWHAL KHUL

È interessante sapere che secondo il Mahatma Djwhal Khul quando un’Anima è alle prime incarnazioni e il suo strumento fisico è primitivo nel pensiero non prova nessun interesse

Lord Koot Hoomi

per le incarnazioni che avrà in quella forma fino a che la personalità non inizierà ad evolvere e a prendere coscienza di sé.

  1. Le Anime di persone materialiste, malvagie o criminali rimangono legate alla Terra, ancorate a questa dimensione. In particolare rimangono nei pressi del luogo terrestre in cui si trovavano in vita, cercando disperatamente di ristabilire i contatti con questa realtà. Tale destino potrebbe toccare anche anime particolarmente buone o altruiste che non vogliono lasciare i propri cari e le persone che ritengono di dover ancora aiutare, ma si tratta di casi rarissimi. È interessante notare come nei casi di mummie egizie che sono state malvagie in vita, secondo Djwhal Khul i loro corpi eterici sono “posseduti” da entità o forze malvagie, tanto che gli scopritori di tombe antiche subivano spesso attacchi psichici da parte
    Djwhal Khul

    delle “mummie” (ecco dove hanno preso l’ispirazione per creare certi videogiochi!).

  2. Le Anime poco evolute vivono la morte come un oblio, ovvero la mente non è attiva e non registra ciò che avviene né quando torna in vita ricorda ciò che succede tra un’incarnazione e l’altra.
  3. Le Anime di media evoluzione (cittadini medi, “ceto medio”) mantengono costantemente lo stesso livello di coscienza e gli stessi interessi di vita in vita, tanto che spesso non si accorgono nemmeno di essere morti.
  4. Le Anime più evolute, cioè quelle degli “aspiranti”, vivono la morte come un’esperienza famigliare, dato che durante la loro incarnazione sono stati abituati ad entrare in contatto con altre dimensioni e nello stato meditativo imparano ad abituarsi a quello della “morte”. Quindi non si tratta di un’esperienza traumatica.
  5. Nel caso di Anime morte improvvisamente o violentemente (per esempio attacco di cuore, incidente,…) si avverte un senso di pericolo e distruzione imminente che in genere dura il tempo di una scossa elettrica. Abbiamo già detto che queste Anime tendono a volersi reincarnare più velocemente perché sentono di aver interrotto la propria evoluzione. In alcuni casi si tratta della volontà dell’Anima di ritrarsi dal corpo perché in quella dimensione e secondo le credenze e l’ambiente nel quale vive la personalità non può portare a compimento la sua missione, e quindi viene “richiamata”, soprattutto nel caso di persone giovani o morte all’improvviso. Spesso in questi casi si nota che il corpo viene lasciato immediatamente dopo la “morte” e che il “processo di riassorbimento e restituzione” che coinvolge tutti i corpi sottili avviene molto più rapidamente del normale, quindi il corpo si decompone più velocemente.

Quante incarnazioni ha ciascuno di noi in media?

Difficile rispondere con certezza anche a questa domanda. 

  • Per i buddhisti ciascuno di noi si reincarna migliaia di volte. 
  • Per i teosofi ciascuno di noi ha 777 incarnazioni in ciascun Piano di Esistenza o Pianeta. Eppure questo non tiene conto delle incarnazioni durante le quali qualcosa è “andato storto” nel senso che non si è riusciti a soddisfare il proprio Scopo di Vita, come nel caso di bambini nati morti, di persone nate con gravi malformazioni fisiche o problemi mentali. In questo caso le incarnazioni sarebbero in realtà più di 777. 
  • Alcuni esoteristi dicono che possiamo avere una decina o al massimo un centinaio di incarnazioni. 
  • Altri dicono che non c’è un numero minimo o massimo di incarnazioni, ma molto dipende dall’Anima stessa. 
  • È possibile che alcuni di noi hanno centinaia di migliaia di incarnazioni. 

Ci reincarniamo mai come animali o gli animali si reincarnano come umani?

Alcune dottrine ritengono che sia impossibile incarnarsi come animale e poi come umano o viceversa, dato che gli animali non hanno un’Anima individualizzata ma sono parte della stessa Coscienza Collettiva dell’essere umano. Infatti se ci fate caso gli esseri umani influenzano il comportamento animale, aumentandone anche l’aggressività. Altri dicono che evolviamo da animali a umani e quindi che tutti noi in principio ci siamo incarnati come animali. I particolare:

  • i buddhisti sostengono che ciascuno di noi si incarna come animale, pianta, essere umano e persino come essere inanimato (oggetti), e per questo ritengono che l’incarnazione umana sia veramente preziosa e vada utilizzata in modo intelligente e responsabile. 
  • per i Veda e per la tradizione Hindu una volta che un’Anima si è incarnata per la prima volta in un essere umano non si incarnerà mai più in animale o pianta. 

Anche in questo caso è difficile fare affermazioni. 

Secondo la mia esperienza personale e la mia visione ritengo che ciascuno di noi ha avuto tra le 5.000 e le 10.000 incarnazioni su questo e su altri Piani di Esistenza; ci reincarniamo molto spesso: alcuni entro 2 anni dalla “morte fisica”, in generale al massimo 100 anni dopo. In certi casi ci si reincarna nella stessa famiglia: ad esempio un nonno può tornare come un nipote e così via. Consideriamo anche che molte personalità esistenti oggi hanno avuto esperienze di morte violenta durante le due guerre mondiali e che portano in sé traumi profondi e memorie dolorose che si manifestano sul piano fisico in modi misteriosi e non si capisce l’origine di questi disturbi. Tutti noi abbiamo concluso le incarnazioni “precedenti” in  molti modi, sicuramente almeno una volta siamo “morti” in modo improvviso o violento. Insomma, abbiamo sperimentato di tutto. Ritengo plausibile la teoria sulle Anime Bambine: guardandomi in giro vedo come ci sono personalità che fanno fatica a diventare consapevoli e ad assumersi le proprie responsabilità, e non importa quanti anni hanno rimangono sempre in qualche modo “immature” e sembrano non imparare mai. In ogni caso siamo tutti legati al destino di questo Piano di Esistenza e credo che in questa Era tutte le Anime abbiano la possibilità di evolvere come mai prima: tutto è velocizzato, anche le Anime Bambine possono diventare mature nel giro di una stessa incarnazione o di pochissime incarnazioni. Cogliamo questa magnifica opportunità e cerchiamo di vivere come Esseri Divini.

Infine moltissime tradizioni sostengono che dopo la “morte fisica” l’Anima rivede tutto ciò che ha vissuto nell’incarnazione appena conclusa e decide quali temi affrontare (da dove riprendere) nell’incarnazione successiva. 

Spero che questo articolo possa essere di aiuto a quanti si avvicinano per la prima volta al mondo della spiritualità o a chi svolge consulti di natura spirituale per altre persone.


Bibliografia e sitografia:

1 pensiero su “Karma, Legge di Causa ed Effetto, reincarnazione, lasso di tempo tra un’incarnazione e l’altra: la “morte fisica” come trasformazione.”

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