Neville Goddard - legge degli assunti

Il “ponte degli eventi” di Neville Goddard | come si concretizzano le nostre manifestazioni | Legge dell’Assunzione


Sto spiegando in parole semplici gli insegnamenti di Goddard in questa serie di video, che raccomando di seguire con attenzione per poter capire come funziona il processo e metterlo in pratica nel modo corretto (senza complicarsi la vita), così da ottenere risultati concreti e duraturi.

Ricordo sempre che per “entrare nello stato del desiderio realizzato” bisogna solo pensare come se, usando le affermazioni. Le emozioni sono infatti la conseguenza dei pensieri ripetuti.

“Se dici loro che ciò che è successo è accaduto semplicemente perché lo hai immaginato, non ti crederanno e daranno il merito a tutta la serie di eventi che hanno portato al risultato finale, al “ponte degli eventi[1] che hai attraversato per giungere alla concretizzazione di quello stato dell’essere, e quindi diranno che tutto questo è avvenuto grazie a qualche fenomeno verificatosi nel mondo fisico. In verità la causa è invisibile, poiché la causa è Dio,[2] e Dio è invisibile all’occhio umano” – Neville Goddard.


“Chi sa cosa stai immaginando? Nessuno può saperlo, ma ti puoi mettere seduto e passare il tempo a immaginare, e nessuno sarà mai in grado di impedirti di farlo; ti chiederai dunque se sei anche in grado di concretizzare questa tua immaginazione in realtà? La risposta è che ciò che immagini accadrà senza ombra di dubbio, e così apparirà un “ponte degli eventi”, ovvero una serie di eventi che ti porteranno alla realizzazione di quello stato immaginale. Tuttavia non dare mai il merito ad alcuna azione da te compiuta nel mondo fisico e che ti ha apparentemente portato alla realizzazione del tuo sogno.” – Neville Goddard.

Quando assumi finalmente il ruolo di Creatore, ti sei di conseguenza liberato una volta per tutte della falsa convinzione che le cose accadano per caso. Ora che hai compreso quanto sei potente, inizierai a notare la serie di eventi che costituiscono il tuo “ponte degli eventi”, ciò che prima avresti imputato al caso e a cui non avresti dato importanza.

Come gli attori di un film, dobbiamo recitare la nostra parte e seguire fedelmente il copione. Seppure non possiamo cambiare il copione, abbiamo però la libertà di scegliere il rullino della pellicola.

“Il cuore dell’uomo medita la sua via,
ma il SIGNORE dirige i suoi passi”.

Nuova Riveduta, Proverbi 16:9.[3]

Note:

[1] Bridge of incidents / events in inglese, espressione intraducibile in italiano, N.d.T.

[2] Personalmente non uso più il termine “Dio” e prediligo la parola “Assoluto” usata dalla Teosofia, perché il primo fa pensare alla divinità umanoide della religione Cristiana, mentre il Divino potrebbe essere descritto come una Forza che racchiude la Creazione e che la anima, quindi non può essere compreso né razionalizzato dalla mente umana. Neville Goddard intende il Divino precisamente in questo modo, infatti la sua filosofia si basa proprio sull’idea che “Dio” siamo noi.

[3] Questa prima parte dell’articolo è stata tratta da: https://duncancwestley.com/2020/05/bridgeofincidents.


IL POTERE DELLA CONSAPEVOLEZZA, NEVILLE GODDARD, CAPITOLO 25

“Che cosʼè la fede? È la completa certezza che quello che si spera si realizzerà. È la piena fiducia in cose che non si vedono.” – Ebrei 11:1[4]

LA RAGIONE DELL’ESISTENZA della legge dell’assunzione è contenuta nei brani citati qui sopra.

Se tu non fossi fermamente convinto che ciò che vuoi realizzare esiste già e che sia per te possibile concretizzarlo, sarebbe impossibile fare propria la sensazione di essere già in quello stato o di avere già ciò che si vuole. È proprio il fatto di sapere che la creazione si è già completata e tutto quello che desideri sperimentare esiste già, che permette di sviluppare la fede. La fede a sua volta implica l’aspettativa, e senza l’aspettativa di avere successo sarebbe impossibile utilizzare in modo cosciente la legge dell’assunzione. L’esistenza di “prove” tangibili dimostra come sia possibile realizzare veramente ciò che si desidera [tuttavia se aspetti di avere prove tangibili, l’unica cosa che manifesterai sarà una lunga e interminabile attesa, il che si tramuterà in un senso di frustrazione o persino depressione, N.d.T.]. 

Per cui la citazione biblica menzionata sopra vuole dire che la fede non è altro che l’abilità di vedere mentalmente cose che ancora non esistono nel mondo oggettivo.

Di conseguenza è chiaro come non credere in ciò che non esiste ancora significhi “mancare di fede”.

Nella misura in cui ciò che sperimenti è la fedele riproduzione del tuo stato di coscienza, la mancanza di fede porterà inevitabilmente all’impossibilità di servirsi in modo cosciente della legge dell’assunzione.

In tutta la storia dell’umanità la fede ha sempre rivestito un ruolo di rilievo. Essa permea tutte le più grandi religioni del mondo, ed è presente anche in tutte le mitologie, eppure oggi è universalmente incompresa.

Al contrario di ciò che crede la mentalità comune, l’efficacia della fede non è dovuta all’intervento di alcun agente esterno. È invece dall’inizio alla fine un’attività della tua stessa coscienza [ossia non è per merito di un “Dio” esterno a noi o di suoi emissari come gli “angeli” o ancora di ciò che la legge dell’attrazione denomina “universo”, che otteniamo ciò che desideriamo. Siamo noi stessi a determinare se realizzeremo i nostri desideri, poiché la manifestazione è la conseguenza dei nostri atteggiamenti mentali e di nessun’altra tecnica, N.d.T.].

La Bibbia è piena di citazioni sulla fede, il cui vero significato è però sconosciuto ai più. Ecco alcuni esempi:

“Poiché a noi come a loro è stata annunziata una buona novella; ma la parola udita non giovò loro nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita.” – Ebrei 4:2, Nuova Riveduta.

Qui le parole “noi” e “loro” indicano chiaramente che tutti noi udiamo il vangelo. Il termine “vangelo” significa “buone notizie”. Ovviamente per te la “buona notizia” è aver realizzato il tuo desiderio. Il vangelo viene costantemente predicato a te dal tuo Sé Infinito (o sé divino), il quale ti comunica che il tuo desiderio è già divenuto realtà e che devi solamente accettare tale fatto.

“Non giovò loro nulla” significa che stiamo negando la realtà di ciò che desideriamo – non crediamo sia possibile realizzarlo. Dunque, non se ne può trarre giovamento, ossia il desiderio non può essere concretizzato.

“E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Menatemelo qua.” – Matteo 17:17.

Come abbiamo appena visto, “incredula” si riferisce al fatto di non credere che sia possibile realizzare i propri sogni. Invece “perversa” vuol dire che sta andando nella direzione sbagliata, o meglio non si è nello stato in cui ci si vorrebbe trovare. Essere privi di fede, non credere in ciò che si desidera sperimentare, equivale quindi ad essere perversi [per dirla in parole semplici, se non pensi che sia possibile realizzare il tuo desiderio stai impedendo a te stesso di sperimentarne la realizzazione, N.d.T.].

“Fino a quando vi sopporterò?” Significa che la realizzazione del tuo desiderio dipende dalla tua capacità di entrare nello stato del desiderio già realizzato [ci si entra PENSANDO COME SE, con l’aiuto delle affermazioni, alle quali non è assolutamente necessario credere, N.d.T.].

È un po’ come se ciò che desideri ti stesse dicendo che non potrà essere tuo fino a che non passerai dall’essere incredulo e perverso all’essere retto, ossia a sentirti [pensare] come se il desiderio si potesse veramente concretizzare.

“Per fede abbandonò l’Egitto, non temendo l’ira del re, perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile.” – Ebrei 11:27, Nuova Riveduta.

“Egitto” significa oscurità, ovvero la credenza in una molteplicità di dèi / cause. Il “re” rappresenta il potere che ignorantemente conferiamo alle circostanze del mondo esterno. “Colui” è l’immagine che hai di te stesso (self concept) come di colui o colei che ha già ottenuto ciò che desidera. “Perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile” vuol dire persistere nella convinzione che il tuo desiderio sia già realtà.

Dunque l’intera citazione ci dice che se persisti nel sentirti [pensare] come se tu fossi già chi desideri essere, ti elevi al di sopra di ogni dubbio, della paura e della credenza errata che le circostanze del mondo esterno abbiano qualche potere su di te. Di conseguenza la realtà esterna dovrà per forza conformarsi alle tue aspettative.

Avere fede significa proprio “comprendere la realtà dei fatti”.

La FEDE NON METTE MAI IN DUBBIO NULLA, POICHÉ ESSA SEMPLICEMENTE SA.


Nota:

[4] Preso da: https://www.biblica.com/bible/pev/ebrei/11/.


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