La teoria degli Yuga secondo Swami Sri Yukteswar Giri


È sempre più evidente che ci troviamo in un periodo storico di transizione molto particolare e delicato, e oggi sempre più persone ritengono che stiamo emergendo dall’oscurità del passato, secondo l’idea dei cicli dell’evoluzione umana divulgata dalla ormai celebre teoria degli Yuga. Il fatto è che esistono principalmente due diversi modi di interpretarla: la prima è la versione indiana moderna e la seconda è la versione tramandataci da Swami Sri Yukteswar Giri, Guru di Paramhansa Yogananda. Prima di addentrarci nella questione degli Yuga ritengo doveroso presentare brevemente la biografia di Sri Yukteswar al fine di comprendere meglio il suo pensiero.


BIOGRAFIA DI SWAMI SRI YUKTESWAR GIRI

Sri Yukteswar nacque il 10 maggio 1855 a Serampore, in India; il suo vero nome era Priya Nath Karar, figlio di un ricco uomo di affari del posto. Suo padre morì giovane e

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Sri Yukteswar.

lui si trovò a dover gestire le proprietà e le ricchezze della famiglia (perlopiù proprietà terriere). Essendo uno studente brillante riuscì a superare con successo i difficili esami di accesso al Srirampur Christian Missionary College (College con sede a Srirampur o Serampore che formava futuri missionari cristiani, affiliato all’Università di Calcutta), dove iniziò ad interessarsi agli studi biblici. In seguito frequentò per due anni la facoltà di Medicina presso l’Università di Calcutta. Subito dopo aver aver lasciato l’università Sri Yukteswar si sposò ed ebbe una figlia, tuttavia rimase presto vedovo, così decise di votarsi alla vita monastica. Nel 1884 incontrò per la prima volta Lahiri Mahasaya, che sarebbe presto diventato il suo Guru, e venne da questi iniziato al Kriyā Yoga.[1] Da quel momento in poi rimase al fianco del suo guru e nel 1894 conobbe Mahavatar Babaji, il guru del suo guru, che gli chiese di scrivere un libro nel quale avrebbe dovuto mettere a confronto le antiche scritture Hindu con la Bibbia Cristiana. Inoltre Babaji gli disse che un giorno gli avrebbe mandato un discepolo che in futuro avrebbe divulgato lo Yoga in Occidente, riferendosi chiaramente a Paramhansa Yogananda. Oltre a ciò Babaji conferì a Sri Yukteswar il titolo di Swami: nella tradizione hinduista lo Swami è un asceta o uno yogi che è stato iniziato in un ordine monastico religioso; di solito questo titolo è dato a guru e yogi, sia che decidano di avere discepoli o meno. Nel 1894 Sri Yukteswar pubblicò il libro che gli era stato commissionato da Babaji, col titolo Kaivalya Darsanam, ovvero The Holy Science (La Scienza Sacra), dove comparve la sua versione della teoria degli Yuga.

In seguito Sri Yukteswar convertì la sua grande casa di famiglia in un Ashram (luogo in cui risiedono il guru e i suoi studenti). Nel 1903 fondò un secondo Ashram presso la città di Puri, nello stato di Odisha, India orientale. Il maestro si divideva tra i due Ashram per istruire i suoi allievi e diede anche vita ad un’organizzazione chiamata Sadhu Sabha. Sri Yukteswar si interessava molto del tema dell’istruzione, tanto che sembra che insistette affinché il suo discepolo, Yogananda, si laureasse.[2] Questo portò Sri Yukteswar a ideare un percorso di studi scolastico che includesse le seguenti materie: fisica, fisiologia, geografia, astronomia e astrologia; scrisse anche un libro (intitolato “Libro Primo”, First Book) per insegnare la lingua inglese e l’Hindi di base agli studenti bengalesi e un libro introduttivo all’astrologia. In più Sri Yukteswar si interessò dell’istruzione delle donne.

Le sue specialità erano la Jyotiṣa (Astrologia Indiana), l’astronomia e le scienze in generale. Per questo era solito prescrivere ai suoi studenti l’uso di gemme e bracciali astrologici. Il contributo maggiore lo diede alla teoria degli Yuga.

Sri Yukteswar ebbe sempre pochi discepoli, e nel 1910 il giovane Mukunda Lal Ghosh divenne lo studente più famoso del maestro, e fu colui che diffuse la pratica del Kriyā

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Sri Yukteswar insieme al suo discepolo, Paramhansa Yogananda.

Yoga in Occidente, dove venne conosciuto come Paramhansa Yogananda. Questi giunse nel 1920 negli Stati Uniti e tra il 1920 e il 1925 fondò la Self-Realization Fellowship.

Yogananda più tardi spiegò che il suo maestro aveva pochi discepoli a causa della sua grande severità.

L’obiettivo di Sri Yukteswar e Yogananda era quello di divulgare le conoscenze orientali in Occidente in un modo in cui la mente occidentale le potesse apprezzare e comprendere pienamente.

Sri Yukteswar raggiunse lo stato di Mahasamadhi (atto di lasciare il proprio corpo in modo perfettamente consapevole e cosciente) presso l’Ashram di Karar, abbandonando questo piano di esistenza il 9 marzo del 1936. Si dice che poco tempo dopo apparve a Yogananda per descrivergli come funziona l’aldilà. Sri Yukteswar è considerato l’Incarnazione della Saggezza.


NOTE: 

[1] Il Kriyā Yoga è l’antica forma di Yoga riscoperta in tempi moderni dal maestro illuminato Mahavatar Babaji, il quale iniziò il suo discepolo Lahiri Mahasaya nel 1861. Tale pratica venne divulgata in Occidente da Paramhansa Yogananda a partire dal 1920 e in seguito anche grazie al suo libro, Autobiografia di uno yogi. Il Kriyā Yoga è lo Yoga dell’azione, ed è un vero e proprio percorso di evoluzione spirituale che si serve della meditazione, dello yoga e che impone agli allievi il rispetto di una rigida morale. Secondo Yogananda l’antico testo filosofico indiano Yoga Sūtra di Patañjali, risalente a prima del 400 a.C., riporta una descrizione del Kriyā Yoga nel secondo capitolo. Per la tradizione il Kriyā Yoga può essere appreso solamente tramite la connessione con un guru e per mezzo di una cerimonia segreta. (Fonte: Wikipedia, Kriya Yoga, last edited on 10 September 2019, at 03:11 (UTC), en.wikipedia.org: https://en.wikipedia.org/wiki/Kriya_Yoga)

[2] A tal proposito ho trovato un aneddoto interessante riguardo gli anni in cui Yogananda era un nuovo discepolo presso l’Ashram di Serampore e allo stesso tempo uno studente universitario (questo racconto è presente anche in Autobiografia di uno Yogi): quando arrivò il momento di sostenere una serie di esami nell’arco di una sola settimana, disperato perché passava poco tempo a studiare e a seguire le lezioni dato che era sempre al fianco del suo guru, voleva evitare di presentarsi agli esami, ma il suo maestro gli fece coraggio e lo affidò alla guida di un altro studente, un giovane di nome Romesh, il quale intuì correttamente quali argomenti sarebbero stati presenti nei test e lo preparò a passarli. Però Yogananda (al tempo ancora chiamato col suo nome di battesimo, Mukunda) si accorse che nonostante tutto aveva inserito almeno la metà delle risposte nelle caselle sbagliate, e così pensò che questo avrebbe comunque decretato la sua bocciatura, ma venne poi a sapere che quell’anno i professori avevano abbassato il voto minimo per ottenere la sufficienza di qualche punto, e quindi passò per miracolo. (Fonte: Stories and Teachings of Sri Yukteswar – from Autobiography of a Yogi by Paramhansa Yogananda – Sri Yukteswar Helps Paramhansa Yogananda with His College Exams, by Ananda Sangha Worldwide, s.d., sriyukteswar.com: https://www.sriyukteswar.com/sri-yukteswar-helps-paramhansa-yogananda-college-exams/).

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Tutti questi guru vennero mandati sulla Terra da Gesù Cristo, come raccontano loro stessi.

I 4 YUGA

Per la tradizione indiana la Terra vive ciclicamente 4 epoche, che segnano periodi di ascesa e declino della coscienza umana.

Secondo gli indiani moderni noi ci troviamo appena all’inizio del Kali Yuga (una di queste 4 epoche), cioè dell’era più oscura, e che tutto andrà sempre peggio, addirittura per altri 427.000 anni e a conclusione di questo ciclo ci sarà la distruzione del Pianeta Terra. Per Sri Yukteswar questi calcoli sono sbagliati e inoltre la durata di ciascuna era è significativamente più breve: anziché 432.000 anni, il Kali Yuga ne dura solamente 1200! Ecco la suddivisione e la durata degli Yuga rivista da Sri Yukteswar, che si basa su dati astronomici e non su eventi terreni:

  1. Satya Yuga o Krita Yuga: epoca spirituale – dura 4800 anni.
  2. Treta Yuga: epoca mentale – dura 3600 anni.
  3. Dwapara Yuga: epoca di energia – dura 2400 anni.
  4. Kali Yuga: epoca di ignoranza e sofferenza – dura 1200 anni.

Altre tradizioni antiche danno nomi diversi alle 4 ere:

  • Per la tradizione egizia: 1) Era degli Dèi (Satya Yuga); 2) Era dei semi-dèi (Treta Yuga); 3) Era degli eroi (Dwapara Yuga); 4) Era degli esseri umani (Kali Yuga).

 

  • Per la tradizione greca: 1) Età dell’oro (Satya Yuga); 2) Età dell’argento (Treta Yuga); 3) Età del bronzo (Dwapara Yuga); 4) Età del ferro (Kali Yuga).

Sri Yukteswar sostiene che noi ci siamo appena lasciati alle spalle il Kali Yuga e che siamo entrati nel Dwapara Yuga. In particolare spiega che esistono i sandhi, cioè periodi di transizione tra uno Yuga e l’altro, dato che il cambiamento non è mai repentino. Così abbiamo:

  1. Due sandhi di 400 anni ciascuno, che precedono e seguono il periodo Satya Yuga vero e proprio (questo da solo dura 4000 anni, ed ecco che arriviamo ad un totale di 4800 anni con i sandhi).
  2. Due sandhi di 300 anni ciascuno, che precedono e seguono il periodo di Treta Yuga vero e proprio (questo da solo dura 3000 anni, ed ecco che arriviamo ad un totale di 3600 anni con i sandhi).
  3. Due sandhi di 200 anni ciascuno, che precedono e seguono il periodo di Dwapara Yuga vero e proprio (questo periodo da solo dura 2000 anni, ed ecco che arriviamo ad un totale di 2400 anni con i sandhi). 
  4. Due sandhi di 100 anni ciascuno, che precedono e seguono il periodo di Kali Yuga vero e proprio (questo periodo da solo dura 1000 anni, ed ecco che arriviamo ad un totale di 1200 anni con i sandhi).

In totale, sommando tutte e quattro queste ere (4800 + 3600 + 2400 + 1200) otteniamo 12.000 anni. Ogni 12.000 anni abbiamo un ciclo ascendente (dal Kali al Satya Yuga) al quale segue un ciclo discendente (dal Satya al Kali Yuga), e quindi in totale completiamo un ciclo ogni 24.000 anni.

Prima di procedere dobbiamo spiegare cos’altro scoprì Sri Yukteswar studiando testi antichi e sicuramente anche grazie alle sue doti intuitive.

Il maestro affermò che il Sole (e di conseguenza il sistema solare) compie due rivoluzioni: una intorno alla galassia l’altra attorno ad una stella compagna. Iliu-3 primo moto di rivoluzione è stato scoperto e quindi confermato dagli astronomi moderni, mentre ancora si tenta di capire dove si trovi e se esista veramente una stella compagna del Sole. Questa stella potrebbe essere la responsabile dei moti anomali che eseguono i pianeti più esterni del nostro sistema solare, e spiegherebbe anche il motivo della Precessione degli Equinozi. È molto probabile che questa stella sia una stella oscura (pensiamo anche alla teoria del sole cristallino al centro della terra formulata dall’astrofisica italiana Giuliana Conforto). Secondo le più recenti scoperte scientifiche pubblicate dalla NASA ben l’80% delle stelle fa parte di un sistema binario, cioè ha una stella compagna, così non sarebbe tanto difficile immaginare che il nostro Sole ha un compagno! Inoltre ci sono tantissime nane brune che sono difficili da vedere, e quindi la compagna del Sole potrebbe essere questo tipo di stella. Oltre a ciò, se l’orbita della stella compagna è molto più ampia di quella del Sole e quindi si allontana molto per noi è difficile da identificare. Altri pensano che più che di una stella compagna si tratti di un pianeta misterioso, il pianeta X o Niburu.

Per Sri Yukteswar il nostro Sole impiega circa 24.000 anni per completare una rivoluzione

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Il misterioso “grande centro” della nostra galassia.

attorno alla stella compagna, mentre gli astronomi ipotizzano che impiega circa 225 milioni di anni per completare una rivoluzione intorno alla Via Lattea (la nostra galassia). 24.000 anni sono all’incirca la durata di una Precessione degli Equinozi completa. Mentre il nostro Sole ruota attorno alla sua stella compagna noi, insieme a lui, ci stiamo dirigendo sempre più verso il centro della galassia, dove si trova una fonte di energia tanto misteriosa quanto potente. Il grande centro della Via Lattea è localizzato nella costellazione del Sagittario, e sembra che ci stiamo avvicinando sempre più al centro! Più ci avviciniamo al grande centro più la coscienza si eleva, così più ci allontaniamo da esso più cadiamo in basso.

Per Sri Yukteswar nel 499 d.C, dopo 1200 anni di Kali Yuga discendente, il nostro sistema solare raggiunse il punto più lontano dal grande centro della Via Lattea. Infattiiu-4 quell’anno segnò il momento di maggiore declino per l’umanità intera. Da qui siamo alla fine di un ciclo completo, che va per l’appunto da Satya a Kali Yuga, e quindi all’inizio di un secondo ciclo, completato il quale saranno passati in totale 24.000 anni (ciclo discendente da Satya a Kali Yuga 12.000 anni + ciclo ascendente da Kali a Satya Yuga altri 12.000 anni, totale 24.000). Ora si ricomincia, passando per il Kali Yuga ascendente (altri 1200 anni) nel 499 d.C., fino ad arrivare al 1700 (499 o 500 d.C. + 1200 = 1700 (1699 se vogliamo essere precisi)), anno di inizio del Dwapara Yuga. Come abbiamo già detto, tra un’era e l’altra ci sono degli anni di transizione, detto sandhi, quindi tra il 1600 e il 1700 ci furono 100 anni di sandhi che segnarono la fine del Kali Yuga, e poi 200 anni di ponte che ci prepararono al Dwapara Yugatra il 1700 e il 1900. Dunque il 1900 è l’anno ufficiale di inizio dell’era dell’energia (Dwapara Yuga), che durerà in totale (considerando i sandhi) 2400 anni. Dopo verranno Treta e Satya Yuga, quindi alla fine raggiungeremo il picco massimo di evoluzione su questa Terra.

Poi, una volta concluso il periodo di Satya Yuga, si ricomincerà la discesa, passando per Treta, Dwapara e Kali. In seguito si ascenderà nuovamente, da Kali a Satya, e così in eterno.

Sri Yukteswar propose anche un nuovo modo di contare gli anni: il 2000 (d.C.) sarebbe in verità l’anno 300 del Dwapara e quindi il 2020 l’anno 320 Dwapara.

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Yuga discendenti e ascendenti.

Cosa c’è nel centro galattico?

Dal tempo di Sri Yukteswar sono state confermate molte delle sue teorie ma ancora non

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All’incirca dove ci troviamo oggi rispetto al “grande centro galattico”.

siamo riusciti a capire cosa si nasconde al centro della Via Lattea. Per il maestro qui si trova la sede del potere creativo, cioè Brahma, anche definito il magnetismo universale; il nome di questo centro è Vishnunabhi. Brahma controlla il dharma, la virtù mentale del mondo interiore.

 

Nel 1971 due astrofisici dell’Università di Cambridge ipotizzarono che al centro della Via Lattea si trova un buco nero. Venne scoperta una radiosorgente (sorgente di onde radio) nel centro galattico, che al tempo si trovava a circa 26.000 anni luce dal nostro sistema solare. Si stima che questa regione sia larga 40 milioni di chilometri, ed è chiamata Sagittarius A. Se questo fosse veramente un buco nero le sue dimensioni rispetto agli altri buchi neri sarebbero decisamente ridotte: se lo ponessimo al centro del nostro sistema solare sarebbe grande quanto l’orbita di Mercurio. Gli scienziati si dicono sicuri che si tratti di un buco nero, anche se non posseggono ancora telescopi in grado di scattare foto di quell’area, semplicemente perché questa zona ha una massa più grande del nostro Sole di 4.1 milioni di volte.

Tali idee sono in accordo con la mentalità odierna che immagina solamente catastrofi immani, e quindi quasi gioisce al pensiero che prima o poi saremmo inghiottiti da un grosso buco nero che si trova al centro della nostra galassia. In positivo ci dicono che questo buco nero inghiottisce tutto ciò che incontra ma allo stesso tempo da qui emergono nuove stelle.


SCOPERTE SCIENTIFICHE DEL 1900

Sempre nel 1894 Sri Yukteswar anticipò che il XX secolo sarebbe stato il periodo delle grandi scoperte per l’umanità, durante il quale avremmo capito che tutto poggia su una cosa sola: l’energia. Ciò lo affermò circa 11 anni prima che Einstein presentasse al mondo la famosa formula E=mc2. Sri Yukteswar riteneva che tali scoperte sarebbero state il risultato dell’influsso delle energie del Dwapara Yuga, sapendo che all’inizio di ogni nuovo Yuga la mentalità umana cambia radicalmente.

Nel 1920 l’astronomo statunitense Harlow Shapley, colui che identificò per primo dove si trova il centro galattico, affermò che la Via Lattea è l’unica galassia esistente e che le nebulose a spirale visibili non sono altro che nubi di gas; al contrario l’astronomo Heber Curtis sosteneva che le nebulose a spirale sono altre galassie che si trovavano a grandi distanze dalla Via Lattea. Però ancora non era possibile verificare quale delle due teorie fosse quella giusta, anche se gli scienziati erano propensi a dare ragione a Shapley. Ma nel 1924 l’astronomo e astrofisico Edwin Hubble fu in grado di servirsi di un telescopio di ultima generazione e di un nuovo metodo per misurare le distanze nello spazio. Le sue ricerche dimostrarono che le nebulose a spirale erano molto più grandi della nostra Via Lattea, e ciò confermò la teoria di Curtis secondo la quale esistono altre galassie oltre la nostra.


CRONOLOGIA DEGLI YUGA SECONDO IL CALENDARIO GREGORIANO

  1. KALI YUGA (età del ferro): dal 500 al 1700 d.C. – materialismo, ignoranza, disconnessione dal Divino e oblio. 
  2. DWAPARA YUGA (età del bronzo): dal 1700 al 4100 d.C. – progresso tecnologico e conquista dello Spazio.
  3. TRETA YUGA (età dell’argento): dal 4100 all’8900 d.C. – telepatia e conquista (superamento dell’idea) del Tempo. 
  4. SATYA YUGA (età dell’oro): dall’8900  al 13.700 d.C. – completa armonia con la Natura e con il Divino, esseri umani spirituali, Unità con “Dio”. 

SITOGRAFIA

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